Si chiude così la lunga vicenda giudiziaria che vide coinvolto anche l’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti. Fulcro del caso un albergo di Gizzeria costruito con fondi regionali ma, secondo l’accusa, in barba a norme edilizie e paesaggistiche
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Prosciolti per prescrizione. Si chiude così il processo Marechiaro, la lunga vicenda giudiziaria che ha visto al banco degli imputati anche l’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti.
L’accusa di fondo su cui venne impiantato il processo il celeberrimo Grand Hotel Marechiaro di Gizzeria, molto frequentato dai voli noti della politica nostrana, e costruito attingendo ad un finanziamento regionale da quattro milioni e duecento mila euro, fosse stato edificato in spregio di norme edilizie ed urbanistiche oltre che violando vincoli paesaggistico – ambientali.
Ora la pronuncia della Corte di Cassazione che ha prosciolto oltre all’ex presidente della Regione, anche l’ex assessore regionale all’Urbanistica Paolo Bonaccorsi e l’allora assessore al Turismo, Pino Gentile. Stessa sorte per Stefano Luigi Torda, Sarino De Sensi e Aldo Cerra. Assolto in precedenza, invece, Paolo Sauro proprietario dell’hotel al centro del caso.
Nel 2011 il titolare della struttura era stato condannato in primo grado ad un anno e tre mesi confiscando l’hotel e assolvendo altri imputati. A distanza di tre anni la Cassazione rinviava a giudizio gli imputati per la sola accusa di abuso d’ufficio.
Nell’ultima tranche la prima sezione della Corte di Appello di Catanzaro si è invece pronunciata dichiarando estinto per prescrizione tutte le ipotesi residue di reato.