Anomalie nei database e criticità nelle strutture che ospitavano gli immigrati al momento non attribuibili a nessuno. Anche oggi al processo contro Mimmo Lucano, in corso al tribunale di Locri, i funzionari ministeriali, in aula come testi della pubblica accusa rappresentata dal pm Michele Permunian, hanno riferito al collegio presieduto da Fulvio Accurso sui report stilati a margine delle loro visite ispettive a Riace, senza tuttavia riuscire ad associare alle irregolarità particolari responsabilità individuali.
Un profilo penale che, ad oggi, tarda ad emergere. Da qui un nuovo avviso ai naviganti lanciato dal giudice Accurso: «Non siate generici - ha tuonato - ci sono responsabilità penali che vanno accertate».

 

Il primo a deporre è stato Sergio Trolio, il quale ha riferito sulle tre visite ispettive alle strutture che ospitavano gli immigrati (2016, 2017 e 2018). «Abitazioni in condizioni pietose - ha affermato, con riferimento a quelle visitate nella frazione Marina - e non idonee ad accogliere gli ospiti».
Il focus di Enrico Broglia si è invece concentrato sui database redatti dai responsabili delle associazioni, all’interno dei quali è stato riscontrato «un numero minore di immigrati rispetto a quanti effettivamente abitavano a Riace, nonché l’inesistenza di abitazioni, non registrate né autorizzate».

 

Quindi è stato il turno di Anna Maisco, che ha spiegato il funzionamento del sistema di finanziamento e rendicontazione dei progetti di accoglienza sull’asse Ministero-Comune-Associazioni, rimarcando criticità legate alla mancanza di pagamento di alcune fatture, ai bonus e alle borse lavoro e rilevando «il nervosismo di Lucano e di alcuni operatori nel momento in cui venivano proposti i correttivi da adottare alle anomalie evidenziate».
Delle richieste di inserimento nei progetti Sprar si è invece occupata Arianna Galli, eccependo una differenza tra i posti registrati nella banca dati rispetto ai posti realmente finanziati.
Il processo riprenderà mercoledì 10 luglio. In quella seduta saranno sciolte alcune riserve da parte del collegio e verranno auditi altri quattro testi dell’accusa.
Mimmo Lucano, anche oggi assente in aula, è accusato insieme ad altri 25 imputati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa e abuso d’ufficio sulla gestione dei progetti di accoglienza agli immigrati.