Dodici anni di reclusione più due di sorveglianza speciale per Anna Perugino, quattro anni e otto mesi per Andrei Gaju. È questa la richiesta avanzata dal pm Pasquale Festa al termine della requisitoria nel processo che si sta tenendo a Crotone sull'aggressione a Davide Ferrerio, il ventenne bolognese ridotto in fin di vita dopo un pestaggio in pieno centro l’11 agosto del 2022.  
I due imputati erano presenti quella sera. Lei è la mamma quarantaduenne di Martina Perugino, la ragazzina, all’epoca del fatto ancora minorenne, al centro di tutta la vicenda che ha portato all’aggressione di Ferrerio, avvenuta, come noto, per un tragico scambio di persona

Davide non si sveglierà più, non si può parlare di omicidio solo per questioni tecniche, ricostruisce nelle sue conclusioni il pm Festa. «Dalle intercettazioni in Questura è chiaro che un vero e proprio commando ha condotto azioni che hanno provocato l’inaudita aggressione al povero giovane», prosegue il magistrato. «Lo dicono tra loro mamma e figlia ma anche le dichiarazioni di Curto (l'uomo che causò lo scambio di persona, ndr) vanno a suffragare questo fatto. Chat e intercettazioni telefoniche confermano le intenzioni che seppur non omicide, sono chiaramente rivolte a recare lesioni, sia da parte della Perugino che da parte di Gayu».

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In aula, al Tribunale di Crotone, anche i genitori di Davide Ferrerio. Dopo la richiesta del pubblico ministero, ecco gli interventi degli avvocati di parte civile. Tra di essi l'avvocato Fabrizio Gallo che è tornato sulle controversie relative alle perizie tecniche. 
Per l'aggressione al ventenne bolognese è stato già condannato con rito abbreviato a 20 anni e 4 mesi Nicolò Passalacqua.