Locri - Settant’anni di carcere per il clan Commisso e i politici, presumibilmente affiliati. Questa la richiesta del Pm Antonio De Bernardo per gli imputati al processo “Falsa Politica”, in corso al tribunale di Locri. Dodici anni di carcere per l’ex consigliere regionale Cosimo Cherubino e per Antonio Commisso. Dieci anni sono stati invocati per Domenico Commisso, classe 1975. Infine l’accusa ha richiesto una condanna a 9 anni di reclusione per Rocco Commisso, Damiano Rocco Tavernese, Rocco Tavernese e Giovanni Verbeni.

 

L’operazione “Falsa Politica” fu condotta il 21 maggio del 2012 da parte degli agenti della Squadra mobile della Questura reggina e del commissariato di Siderno. Per la Dda la cosca Commisso sarebbe stata in grado di determinare i destini di un’itera comunità dove i politici chiedevano di “racimolare i consensi all’interno della cosca necessari per l’elezione”.

 

Secondo gli inquirenti a Siderno per fare la scalata politica, si doveva avere la “benedizione” del boss Giuseppe Commisso. Dalle intercettazioni, infatti, sarebbe emerso che il boss Commisso decideva quali erano i candidati “votabili” alle elezioni amministrative. Secondo gli inquirenti gli esponenti politici, prima di candidarsi avrebbero dovuto chiedere il permesso al boss e, se Commisso negava l’appoggio, era inutile candidarsi. Sempre a detta degli investigatori, l’uomo politico, prescelto dal clan, era Cosimo cherubino che, anche se non riuscì a sedere a Palazzo Campanella, era pur sempre un uomo del clan. La sentenza è attesa per i primi di marzo.

 

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