Arrivano i primi punti fermi nel processo “Cenide”. Nella giornata odierna, infatti, il gup di Reggio Calabria ha emesso la sentenza di primo grado per coloro che hanno scelto il rito abbreviato. Nello specifico, per i tre imputati che avevano presentato richiesta di patteggiamento il gup ha così deciso: Gaetano Aricò, 8 mesi di reclusione e 400 euro di multa; Giovanni Bevacqua, 20 mesi di reclusione e 1200 euro di multa; per il collaboratore di giustizia Vincenzo Cristiano, 1 mese di reclusione.

Per coloro che, invece, non hanno chiesto il patteggiamento, ma hanno optato per il rito abbreviato, il giudice ha così deciso: assolti Raffaele Brizzi e Sara Zurzolo; il geometra Giancarlo Trunfio, 6 anni e 2 mesi e 2mila euro di multa, con interdizione perpetua dai pubblici uffici; Orazio Maurizio Polimeni, 8 mesi di reclusione. 

L’inchiesta Cenide

L’operazione ha scosso il territorio di Villa San Giovanni, portando agli arresti domiciliari (poi tramutati in divieto di dimora) il sindaco della cittadina dello Stretto, Giovanni Siclari ed i vertici della Caronte & Tourist.

La figura centrale dell’inchiesta è quella dell’ingegnere Francesco Morabito, già responsabile del settore Tecnico urbanistico del Comune di Villa San Giovanni, il quale nel periodo delle investigazioni, secondo l’accusa, si sarebbe reso responsabile di plurime condotte illecite integranti ipotesi delittuose di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato. 

La biglietteria Caronte

La principale vicenda corruttiva su cui è stata posta attenzione investigativa è stata l’esecuzione del “progetto per la riorganizzazione dell’area Villa Agip con la realizzazione di un nuovo impianto di bigliettazione e connessa automazione” ad opera della società Caronte & Tourist spa

Tale vicenda ha visto da un lato il coinvolgimento di Antonino Repaci e di Calogero Famiani, rispettivamente Presidente del Consiglio di Amministrazione ed Amministratore Delegato della società Caronte & Tourist S.p.A., e dall’altro il diretto interessamento di Francesco Morabito e del geometra Giancarlo Trunfio, i quali avrebbero agevolato, con atti contrari ai propri doveri d’ufficio, la realizzazione dei lavori di ammodernamento della nuova biglietteria automatica.

Con la sentenza emessa dal gup, dunque, l'inchiesta di arricchisce di un nuovo capitolo in attesa dell'esito del giudizio ordinario che vede imputati tutti i "big" coinvolti.