La Corte d'Appello ha accolto le richieste del pg e condannato i familiari e l'ex avvocato di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia morta nell'agosto 2011 per aver ingerito acido muriatico. La Cacciola aveva poco prima di morire ritrattato quanto aveva dichiarato ai magistrati. Secondo i magistrati della Dda di Reggio Calabria sono colpevoli di averla costretta ad abbandonare il programma di protezione e di averla indotta a ritrattare quanto detto mentre era testimone di giustizia. La Corte ha condannato il padre della ragazza, Michele Cacciola a 8 anni e 8 mesi in continuazione con la condanna in precedenza rimediata per i maltrattamenti inflitti alla giovane, mentre è di 7 anni e 4 mesi la pena inflitta al fratello della testimone, Giuseppe Cacciola, sempre in continuazione con la pena già incassata. 5 anni e 6 mesi alla madre di Cetta, Anna Rosalba Lazzaro. 2 anni e 8 mesi a Vittorio Pisani. Per l'avvocato una pena meno pesante in quanto la Corte ha stabilito, nei suoi confronti, il riconoscimento delle attenuanti generiche. Pisani, da circa un anno, è diventato collaboratore di giustizia e, poichè il suo pentimento è ritenuto 'genuino', è stato scarcerato.