Nove anni e sei mesi di reclusione, questa la richiesta del pubblico mistero Giovanni Musarò nei confronti dell’avvocato Gregorio Cacciola, accusato di violenza privata aggravata dalle modalità mafiose per aver costretto la testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, trovata morta per aver ingerito acido muriatico, a ritrattare. "Questo processo deve ridare dignità a Maria Concetta Cacciola, che non era una squilibrata come si è voluto far credere". Ha dichiarato il pm Musarò. Ad accusare l’avvocato Cacciola di aver fatto pressioni sulla donna a nome dei Bellocco, c’è l’avvocato Vittorio Pisani, divenuto collaboratore di giustizia e il medico-imprenditore della cosca Molè, Marcello Fondacaro anche lui pentito. "Le dichiarazioni dei due non ci servivano nemmeno, il quadro era già solidissimo, ma ogni affermazione di Pisani e Fondacaro è pienamente riscontrata" dice il rappresentante dell'accusa.

 

Su Cetta Musarò dice: "sapeva molte cose e stava parlando dei Bellocco" quindi la famiglia avrebbe nominato Pisani per garantire la regolarità dell’operazione che doveva portare Maria Concetta a ritrattare. Ma, continua Musarò "l'avvocato Cacciola coordina tutto anche se non compare mai". "E' lui il vero consigliere, un consigliere di tutte le cosche della Piana: Pisani era solo un pupo".

 

Nei confronti dell'avvocato Cacciola, il pm Musarò ha chiesto anche l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e quella dalla professione di avvocato per cinque anni. La sentenza è prevista per la fine del mese.