D’Alessio nel giorno della requisitoria ribadisce: «Nessuna pressione politica alle indagini. Non era una buona finalità quella che ha animato l’accoglienza a Riace»
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«Nessuna pressione politica alle indagini». È quanto ha dichiarato il procuratore di Locri Luigi D’Alessio nel giorno della requisitoria al processo carico di Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace accusato insieme ad altri 28 imputati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa in relazione ai progetti di accoglienza agli immigrati nel piccolo comune della Locride.
«È stato un processo complesso e difficile da conoscere in tutte le sue pieghe – ha detto D’Alessio in aula - Non è un processo all’accoglienza o al nobile ideale dell’accoglienza. Non è mai stato nelle intenzioni della Procura contrastare un principio fondamentale. Quello che ha mosso quest’indagine – ha proseguito - a seguito di una relazione prefettizia, è stata la consapevolezza di un agire che muoveva in direzione opposta a quella del favorire l’accoglienza, cioè una mala gestio che ha avuto come parti offese gli stessi migranti, mirata a creare clientele con le associazioni, gestite da prestanome, con un’unica finalità: essere composte da persone gradite. Ai migranti sono state date solo le briciole dei finanziamenti».
Secondo il procuratore locrese; «Non era una buona finalità quella che ha animato l’accoglienza mitizzata di Riace. Se fosse stata una finalità nobile, può un buon fine giustificare la commissione di reati? Auspico che un giorno Riace possa tornare al centro del mondo come nobile esempio di accoglienza, ma si faccia nella legalità».
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