Il questore di Cosenza Michele Spina e l’Associazione Italiana Mediatori Penali, rappresentata dalla presidente nazionale Cristina Ciambrone, hanno sottoscritto il protocollo Zeus, un accordo promosso nel quadro delle indicazioni fornite dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.

L'importanza della prevenzione

L’obiettivo è quello di prevenire il fenomeno dei maltrattamenti in famiglia, offrendo alle persone responsabili di violenze domestiche, un percorso volontario di giustizia riparativa ed un sostegno psicologico per elaborare e prendere coscienza del disvalore delle azioni commesse così da contenere il rischio di una recidiva. Già adottata in altri contesti territoriali, l’esperienza ha mostrato risultati confortanti, con un’alta percentuale di successo.

Percorso innovativo

«Si tratta di una vera innovazione – ha detto Cristina Ciambrone – Lo stalker o, più generalmente, l’autore di atti di sopraffazione e violenza domestica, ha facoltà di rivolgersi all’A.I.Me.Pe. per ricevere un supporto nella gestione delle emozioni della sfera affettiva. Spesso, la chiusura di una relazione corrisponde per un uomo, ad un lutto per la perdita di una persona cara. È qui che scatta la violenza – ha sottolineato Cristina Ciambrone – Il nostro compito è quello di responsabilizzare il violento e renderlo consapevole della gravità dei suoi comportamenti per spezzare quel circolo vizioso, distruttivo per chi la violenza la subisce, ma anche per chi la commette».

Team di esperti

Il team di esperti annovera avvocati, psicologi, mediatori penali e familiari, counseling vittimologici. Secondo le indicazioni riportate nel protocollo, la presa in carico della persona maltrattante da parte dell’A.I.Me.Pe. scatta su adesione volontaria del soggetto che abbia ricevuto un provvedimento di ammonimento, strumento impiegato dal questore per intervenire nell’immediatezza nei casi di abusi: «Sarà un invito ad intraprendere quello che definisco un percorso di redenzione psicologica – ha detto Michele Spina durante la conferenza stampa svoltasi a margine della firma del protocollo – Questo progetto ci consente non solo di mettere al riparo la vittima; con una visione filosofica, offre una opportunità di ravvedimento anche all’aggressore. Si tratta di un metodo rivoluzionario sperimentato con successo anche in altri contesti territoriali».