La Suprema Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame nei confronti Mario Astarita, 58 anni, di Catanzaro, rimasto coinvolto lo scorso ottobre nell'inchiesta su una presunta associazione dedita al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. La Cassazione accogliendo il ricorso proposto dagli avvocati, Nunzio Raimondi e Manuela Costa ha disposto l'annullamento con rinvio al Tribunale per un nuovo giudizio.  

L'inchiesta sul presunto giro di prostituzione

Era il 3 ottobre scorso quando i carabinieri delle Compagnie di Catanzaro e Soverato davano esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone presunte non colpevoli dei reati di favoreggiamento e sfruttamento alla prostituzione procedendo altresì al sequestro preventivo degli appartamenti utilizzati per tali attività illecite. Le sei ordinanze furono emesse dall’ufficio gip/gup del Tribunale di Catanzaro su proposta della Procura della Repubblica di Catanzaro a seguito di attività investigativa condotta dalla stazione carabinieri di Squillace in collaborazione con la stazione carabinieri di Gasperina.

Cinque persone furono sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari e una all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Fra gli indagati anche l’avvocato, Mario Astarita, 58 anni, di Catanzaro. L’avvocato si è sempre protestato innocente già nell’interrogatorio di garanzia, precisando di essere stato trascinato nella vicenda soltanto per essere il locatore degli immobili nei quali terzi svolgevano, a sua insaputa, le attività illecite.

Richiesta di revoca

Pertanto l’indagato ha richiesto la revoca della misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria ma il gip ha rigettato l’istanza ed i difensori si sono rivolti al Tribunale del Riesame di Catanzaro il quale ha deciso di respingere la richiesta. Gli avvocati, quindi, hanno proposto ricorso per Cassazione chiedendo l’annullamento dell’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro. In attesa della decisione della Suprema Corte, l’ufficio del pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Nel corso dell’udienza preliminare l’imputato Astarita ha chiesto ed è stato ammesso alla celebrazione del rito abbreviato, fissato per il 21 febbraio prossimo. Tutti gli altri imputati sono stati rinviati a giudizio.

I legali: «Astarita estraneo alla vicenda»

Gli avvocati Raimondi e Costa hanno accolto con soddisfazione la notizia dell’annullamento da parte della Corte Suprema ed in proposito hanno dichiarato: «Come avevamo sostenuto sin dal primo momento, l’avvocato Mario Astarita è totalmente estraneo a questa vicenda e non meritava per certo d’essere raggiunto da una misura cautelare. È quanto peraltro dimostreremo anche nel corso del giudizio abbreviato. Duole soltanto rilevare che bisogna arrivare fino in Corte di Cassazione per vedere una giustizia così semplice quanto eclatante».