Gli avvocati del segretario comunale Silvio Bastardi e della dipendente Antonella Libertino stigmatizzano agli articoli di stampa con cui sono stati divulgati i particolari dell'inchiesta
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In merito all'articolo "Tortora, vinse il concorso in cambio di sesso: indagati il segretario comunale e una dipendente", dagli avvocati Sabrina Apollinaro, del foro di Catanzaro, e Giuseppe Bello, del foro di Paola, riceviamo e pubblichiamo.
“Un fiume di notizie infondate ha travolto come una piena in corso l’immagine professionale e personale di due componenti dell’Amministrazione del Comune di Tortora: parliamo del Segretario Comunale Dott. Bastardi e della Dott.ssa Libertino Antonella. Una perquisizione per ordine del Procuratore della Repubblica di Paola e del suo Sostituto, che avrebbe dovuto rimanere riservata perché coperta dal segreto di ufficio, balza sulle testate giornalistiche ancora prima di iniziare e travolge due dipendenti che hanno costellato il loro percorso professionale all’insegna della onestà, della legalità e della rettitudine.
Ed è in nome di questi principi cardine di vita e di diritto che intendono a viva voce proclamare ogni estraneità agli addebiti contestati: nessuna prestazione sessuale perpetrata in cambio di un posto di lavoro. Nessun concorso vinto bensì una selezione comparativa attuata ai sensi dell’at. 110 TUEL, guidata da una commissione di tecnici composta da persone fisiche diverse dal Dott. Bastardi, estraneo alle operazioni di valutazione e selezione. Superamento della idoneità e designazione della dott.ssa
Libertino da parte dell’organo preposto, il sindaco di Tortora; un concorso bandito prima della selezione comparativa, per la designazione di un istruttore direttivo part-time allo stato fermo alla procedura di pre-selezione cui seguiranno due prove scritte ed una prova orale: l’informazione è un diritto ma è un dovere del giornalista informare secondo verità.
No alla propaganda giudiziaria. No ad una rivelazione di segreti di Ufficio. No al giornalismo che si surroga alla magistratura. No alla violazione del principio cardine di ogni Stato di Diritto: la presunzione di non colpevolezza. No, quindi alla violazione dell'art. 27 della Costituzione «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». No a simili iniziative che determinano quale unico risultato, quello di aver «istituzionalizzato» il processo mediatico, ignorando il rispetto della presunzione di non colpevolezza e gettando in pasto al pubblico dettagli personali del tutto travisati e distorti ma suscettibili di attirare la morbosa attenzione collettiva, fagocitando etica, morale, rispetto per il fondamentale diritto alla riservatezza.
E l’abuso nella diffusione delle notizie non viene scalfito, semmai ampliato, dalla elevata qualifica dei soggetti coinvolti nella macchina del fango, entrambi professionisti affermati, che godono di stima trasversale all’interno della società in cui operano. Quasi come se l’essere soggetti qualificati, come la giovane dott.ssa Libertino, giunta a ricoprire il ruolo di responsabile dell’Area Amministrativa del Comune di Tortora, non debba essere considerato un valore aggiunto ed un traguardo raggiunto a costo di impegno, studi e sacrifici, ma, nell’epoca della mediocrità, un elemento in cui scavare alla ricerca di inesistente torbido. Questa risposta vuole essere una rimostranza agli abusi, alla violazione dei diritti costituzionali, alla disinformazione, ad una giustizia che sta diventando spettacolo mediatico. Questo è il monito che lanciano i diretti interessati e che a mezzo i loro legali di fiducia, Avv. Sabrina Apollinaro del Foro di Catanzaro e Avv. Giuseppe Bello del Foro di Paola, nel rispetto delle leggi e della Costituzione andranno a tutelare con forza, dignità e coraggio nelle opportune sedi giudiziarie ed istituzionali”.