La città di Belvedere Marittimo, da qualche giorno, è al centro di un presunto scandalo di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Uno dei docenti dei licei che sorgono in centro è stato sospeso dal servizio dopo la denuncia di alcune ragazzine, tutte minorenni, per presunte molestie. La notizia ha subito fatto il giro del circondario ed ha allarmato tutti.

La scuola dovrebbe essere il posto più sicuro del mondo. Così, subito è cominciato il paragone con il caso del liceo Valentini-Majorana di Castrolibero, che nel febbraio scorso ha sollevato un polverone mediatico senza precedenti. Ma qui, dal primo momento, si è capito che i fatti sono andati diversamente. Mentre a Castrolibero gli alunni avrebbero denunciato i presunti episodi di molestie per anni senza mai ottenere l'intervento della scuola, a Belvedere la dirigente ha agito nell'immediato, nel rispetto dei ruoli, a tutela delle ragazzine, quattro in tutto, e anche a tutela del docente. Come ricorda l'articolo 27 della Costituzione italiana nessuno è colpevole fino a condanna definitiva.

L'uomo, che ha una sessantina di anni, è stato immediatamente sostituito da un collega e al tempo stesso il suo nome è stato iscritto nel registro delle notizie di reato della procura di Paola. Qualche giorno addietro, il Gip ha applicato la misura cautelare della sospensione dal servizio per un anno, respingendo la richiesta del pm degli arresti domiciliari, in attesa che le ulteriori indagini e l'eventuale processo facciano il proprio corso.

L'intervista alla dirigente

In tanti, in queste ore, si chiedono che cosa sia accaduto nella classe quarta di uno dei licei di Belvedere Marittimo e in che cosa consistano gli episodi di molestie per i quali è indagato. Le indagini in corso ci impediscono di rivelare ulteriori dettagli, ma non di capirne di più della vicenda. Per questo abbiamo intervistato direttamente la dirigente scolastica, Annina Carnevale, che non si è sottratta alle domande e ha avanzato un'unica richiesta: il rispetto, dal punto di vista mediatico, per le alunne coinvolte.

Quando ha saputo delle presunte molestie in classe?

«La sera del 9 novembre ho ricevuto un messaggio, tra l'altro letto a notte fonda. Mi ha scritto un genitore che mi informava di essere in procinto di andare dai carabinieri per denunciare alcuni episodi accaduti a scuola. La denuncia è stata formalmente presentata la mattina del 10 novembre».

Queste molestie dove si sarebbero consumate?

«Per quello che è il contenuto della denuncia, gli episodi si sono verificati tutti in classe o nei locali scolastici, alla presenza dei compagni di classe delle ragazze e di altri docenti».

La scuola che dirige come ha reagito?

«Ci siamo preoccupati di tutelare le ragazzine evitando che il professore entrasse ancora in quella classe e lo abbiamo sostituito. Lui è innocente fino a prova contraria, ma abbiamo preferito che le ragazze lavorassero tranquille. Successivamente ho verificato personalmente la loro presenza in classe, il rendimento e ci è sembrato che le attività procedessero serenamente, anche perché le ragazzine hanno famiglie attente alle spalle e i carabinieri sono intervenuti subito. Avremmo voluto evitare che si creasse questo fenomeno mediatico».

Il docente aveva precedenti denunce a suo carico o altre ombre?

«No, io l'ho conosciuto solo a settembre, però, da quando ci sono qui io, non ho avuto nessun'altra lamentela né da parte dei colleghi né da parte degli alunni. Anche nel protocollo riservato che mi ha lasciato in eredità la mia collega, non ho rinvenuto alcun atto attribuibile a un cattivo comportamento del docente, di qualsivoglia natura».

Dopo le accuse, il professore ha cercato di difendersi?

R. «C'è un procedimento penale in corso, preferirei non rispondere a questa domanda».