Il ministro dell'Istruzione si è espresso in merito all'episodio che ha visto suo malgrado protagonista il dirigente scolastico Aldo Trecroci. Nei confronti di quest'ultimo tanti i messaggi di solidarietà
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«Esprimo la mia solidarietà al dirigente del liceo 'Scorza' di Cosenza, aggredito da un genitore. È un fatto grave e inaccettabile, che potrebbe costituire anche un danno di immagine per lo Stato. Ho già provveduto in tal senso a chiedere all’Avvocatura dello Stato di accertare se sussistano i presupposti per esercitare un'eventuale azione di risarcimento contro l'autore dell'aggressione. I dirigenti, i docenti e tutto il personale delle nostre scuole vanno rispettati, e tutti devono sapere che lo Stato è con loro contro ogni aggressione». Così in una nota il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che è intervenuto dopo l'aggressione ai danni del dirigente scolastico del liceo scientifico G.B. Scorza di Cosenza, Aldo Trecroci. L'episodio si è verificato nella mattinata di oggi, 16 gennaio, nei locali dello stesso istituto al culmine di una lite innescata da motivi al vaglio delle forze dell’ordine.
Trecroci, che ricopre anche la carica di consigliere comunale a Palazzo dei Bruzi, sarebbe stato colpito da uno schiaffo ed in conseguenza del colpo subito, sarebbe finito in terra. Oltre a quello del ministro Valditara, si stanno susseguendo i messaggi di solidarietà diretti a Trecroci.
Violenza a scuola | Botte al dirigente scolastico del Liceo scientifico Scorza di Cosenza. Ad aggredirlo il genitore di una alunna
Il sindaco di Cosenza Caruso: «Condanno l'atto di aggressione con fermezza e senza mezzi termini»
«Esprimo totale solidarietà e vicinanza, personale ed istituzionale, anche a nome dell’intero Esecutivo Municipale al Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico Scorza, Aldo Trecroci, per l’aggressione subita all’interno dell’istituzione scolastica». È quanto afferma il sindaco Franz Caruso che prosegue «Aldo Trecroci, che peraltro è consigliere comunale e mio delegato alla Pubblica Istruzione, è stato fatto oggetto di un atto di violenza che condanno con fermezza e senza mezzi termini. In ciò v’è anche una mia forte preoccupazione per il contesto in cui si è svolo l’atto di aggressione che è quello dell’istituzione scolastica, il cui compito fondamentale è quello di preparare il cittadino di domani attraverso il rispetto delle regole, della convivenza civile e democratica a cui concorre a pieno titolo anche e soprattutto la famiglia».
«L’episodio di aggressione al dirigente Trecroci da parte di un genitore è l’ennesimo che si registra – conclude il sindaco Franz Caruso - Ciò conferma, purtroppo, che nella società attuale anche e soprattutto la famiglia sta attraversando un momento di crisi profonda in cui è sminuito il compito educativo genitoriale. In questo contesto di estrema fragilità, in cui si interrompe la sinergia e la collaborazione fattiva tra scuola e famiglia, indispensabile per creare una società sempre più solidale e progredita, a farne le spese sono i nostri bambini ed i nostri giovani, che hanno bisogno di avere punti di riferimento importanti per diventare donne e uomini liberi e consapevoli. È questo il mio cruccio più grande».
Antoniozzi: «È un gesto che squalifica la nostra città»
«Non conosco personalmente il preside del liceo scientifico Scorza, Aldo Trecroci, che riveste anche la qualifica di consigliere comunale di Cosenza ma l'aggressione di cui è stato vittima è ingiustificabile. È un gesto che squalifica la nostra città e che va condannato senza remore. È impensabile che si arrivi ad aggredire un dirigente scolastico o un docente». Lo afferma l'on Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.
Cisl Scuola Calabria: «Gesto inqualificabile»
«La Cisl Scuola Calabria esprime vicinanza e piena solidarietà nei confronti del Dirigente Scolastico prof. Aldo Trecroci e condanna fermamente la vile aggressione. Addolora molto il fatto che si possano ancora perpetrare questi inqualificabili ed ingiustificabili gesti. Ad essere ancora una volta colpito non è il singolo uomo ma l'Istituzione Scuola, il cui compito precipuo è quello di formare il cittadino attraverso il dialogo ed rispetto delle regole di convivenza civile e democratica ed al cui raggiungimento dovrebbero concorrere tutti i soggetti, comprese le famiglie».
De Caro (Associazione Civica Amica APS): «Atto riprovevole che va condannato»
«Quanto accaduto al preside del liceo scientifico Scorza di Cosenza, Aldo Trecroci, è un atto inqualificabile e riprovevole che va condannato senza mezzi termini da tutte le componenti della società civile in maniera unitaria senza parzialità e distinguo. Il fatto è ampiamente noto e racconta dell’ennesima aggressione ad un dirigente scolastico da parte del genitore di un alunno. Atti di questa natura offendono e disgustano sempre il sentire comune e i sentimenti di civile convivenza di ogni cittadino perbene». È quanto si legge in una nota diffusa da Gilda De Caro, presidente dell'associazione Civica Amica APS
«L’aggressione al preside Trecroci, è il sintomo chiaro di una inaccettabile degradazione del clima sociale e dello stato di profonda crisi vissuta dalla Scuola a causa di azioni ed eventi che nulla hanno a che fare con la disponibilità al dialogo e l’apertura al confronto su cui si basa il progresso delle istituzioni scolastiche. Al preside Trecroci, persona amabile e professionista di grande spessore, giunga forte la solidarietà e l’abbraccio affettuoso mio personale e di tutta l’associazione Civica Amica. Naturalmente lo invitiamo a proseguire nella sua straordinaria attività quotidiana di ascolto e attenzione verso i suoi studenti e le loro problematiche. Contemporaneamente, non possiamo che interrogarci seriamente su quali possano essere i motivi alla base di fatti simili e su quali azioni intraprendere per evitare che possano continuare a ripetersi con una cadenza francamente molto preoccupante. L’opinione pubblica dovrebbe prendere atto della gravità del fenomeno ed esercitare la dovuta pressione sulle istituzione affinché questi fenomeni non vengano minimizzati con il rischio di deresponsabilizzare i più giovani e aprire la strada a comportamenti socialmente inaccettabili».