La statua in bronzo commissionata dalla Fondazione Giacomo Mancini al maestro Domenico Sepe non sarà collocata su un piedistallo. L’opera raffigurante l’indimenticato sindaco di Cosenza, è immaginata come un ritorno del leader socialista tra la sua gente, una fedele istantanea della quotidiana presenza dell’ex deputato e più volte ministro, nei quartieri della città. Per questo Sepe intende raffigurarlo a grandezza naturale e a passeggio dove ognuno potrà incontrarlo come quando occupava, tra il 1993 ed il 2002, la poltrona più prestigiosa del Comune.

Dovrebbero fargli una statua

Il progetto, promosso in occasione del ventennale della scomparsa di Giacomo Mancini, è stato presentato a Palazzo dei Bruzi con la partecipazione dell’artista partenopeo, dal figlio Pietro e dal nipote che porta il suo nome, anche con l’idea di assecondare un desiderio spesso espresso dai cosentini: «Ogni ragionamento sulla figura di mio nonno – commenta Giacomo Mancini jr – termina solitamente con due osservazioni. La prima è: doveva campare altri cinquant’anni. La seconda, utilizzando un adagio dialettale molto diffuso tra i miei concittadini: dovrebbero fargli una statua. Ecco, noi cercheremo di dare concretezza a questo auspicio. Al maestro Sepe abbiamo chiesto di raffigurare quella vicinanza tra il politico ed il suo popolo ancora percepibile venti anni dopo la sua morte».

Una stagione irripetibile

Nel salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, gremito al massimo della capienza consentita dalle restrizioni in vigore per la pandemia, hanno seguito l’iniziativa, tra gli altri, gli ex sindaci del capoluogo Piero Minutolo, Eva Catizone e Salvatore Perugini, gli ex consiglieri regionali Salvatore Magarò e Giuseppe Giudiceandrea e numerosi dirigenti, tecnici e collaboratori di Giacomo Mancini che con lui condivisero la stagione politica condotta in riva al Crati a cavallo del nuovo millennio, scandita dalla rinascita del centro storico, dalle grandi opere del progetto Urban, dall’avvio della fortunata tradizione del Capodanno in piazza. Una stagione probabilmente irripetibile.

Assente l'attuale amministrazione

Assente invece l’attuale amministrazione. Il sindaco Franz Caruso, impossibilitato a partecipare per altri contestuali impegni istituzionali, ha inviato un messaggio di plauso all’iniziativa, non ritenendo però di delegare almeno un assessore ad intervenire. Presenti invece, a titolo personale, alcuni consiglieri comunali. Note di congratulazioni e di sostegno all’iniziativa, finanziata attraverso una raccolta di fondi, sono giunte da personalità di rilievo nazionale, tra cui Claudio Martelli, Claudio Signorile, Rino Formica, e da esponenti socialisti della Calabria tra cui Sandro Principe, Saverio Zavettieri, Mimmo Pappaterra, Rosario Olivo, Giuseppe Aieta, Cesare Marini. «Sono grato anche a personalità storicamente ancorate ad un sentire politico diverso dal socialismo – ha concluso Giacomo Mancini jr – che con la loro partecipazione testimoniano una stima, un rispetto, una vicinanza che vanno ben oltre le appartenenze».

Pronta entro il prossimo mese di aprile

Dopo quella dedicata a Diego Armando Maradona, collocata davanti lo stadio San Paolo di Napoli, intitolato proprio al campione argentino, Domenico Sepe si cimenterà adesso con la realizzazione di quest’altra opera, seguendo l’antica tecnica di fusione a cera persa adottata dai greci per rendere eterne le loro sculture. Giacomo Mancini scomparve all’età di 86 anni poche settimane prima della conclusione del suo secondo mandato da sindaco, l’8 aprile 2002. «Mi piace dire che Giacomo Mancini ritornerà ad aprile 2022 nella sua città» chiosa l’artista, anticipando che la statua sarà pronta per essere inaugurata proprio nella giornata del ventennale.