L'indagine di Cosenza riguarda le occupazioni abusive del Palazzo Aterp di Via Savoia e dell'ex Hotel Centrale. Gli attivisti si difendono: «Scoperchiato un bacino di malaffare e corruzione»
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Tra i reati contestati dalla Procura di Cosenza, a cinque componenti del Comitato Prendocasa, c’è anche l’associazione per delinquere finalizzata all’invasione seriale di edifici pubblici e privati, insieme alla violenza privata ed al furto di energia elettrica. Nel complesso sono 16 le persone indagate in relazione in particolare, alle occupazioni dello stabile Aterp di Via Savoia, in cui le famiglie di senzatetto hanno fatto irruzione nell’autunno del 2016, ed a quello dell’ex Hotel Centrale, nelle mani dei Prendocasa da quasi un anno, esattamente dal 30 dicembre 2017.
Un fascicolo da cinquemila pagine
Nel corposo fascicolo dell’inchiesta, composto da circa cinquemila pagine, con intercettazioni ambientali e filmati, si fa inoltre riferimento a soprusi, minacce, fino alla violenza fisica, esercitata nei confronti di migranti, i quali sarebbero stati obbligati a prendere parte a manifestazioni in piazza oppure ad effettuare lavori di varia natura all’interno degli edifici oggetto dell’occupazione. La notizia, anticipata dal Quotidiano del Sud, è stata confermata dagli stessi indagati.
Teorema infame e surreale
Il Comitato ha anche trasmesso una replica agli organi di stampa: «La Procura e la Questura della città si cimentano, come al solito, in un teorema infame e surreale. Fummo profetici quando nel 2016 piazzammo un gazebo davanti al Tribunale di Cosenza con su scritto Prendocasa a delinquere. Come se a Cosenza il problema delle case popolari sia stato creato da noi e non da chi per anni ha gestito la cosa pubblica. Abbiamo sempre operato alla luce del sole, con il sostegno di centinaia di cosentine e cosentini che, di certo, non avranno bisogno di interrogarsi per sapere quali sono, da sempre, moventi e finalità delle lotte sociali».
Contribuito a scoperchiare bacini di malaffare
«Nel corso degli anni - prosegue la nota del comitato - la città ha imparato a conoscerci, frequentarci e sostenerci, ci ha visto in decine di mobilitazioni, azioni pubbliche, momenti di aggregazione, conosce i nostri volti, i nostri nomi e cognomi, le nostre storie personali. Le nostre parole d’ordine: casa, reddito e dignità per tutti. Abbiamo scoperchiato definitivamente un sistema, quello delle case popolari, per anni bacino di clientela e malaffare, abbiamo fatto venire a galla lo sperpero dei fondi Gescal e denunciato più e più volte la compravendita delle case popolari che avviene nell’ente più corrotto della nostra regione, l'Aterp. Ma siamo a Cosenza, e sappiamo che quando tocchi interessi particolari, invece di essere difeso vieni attaccato e denigrato, perché il Sistema Cosenza non deve avere intoppi, non deve avere problemi di nessuna sorta, Cosenza e la sua corruzione dilagante non possono essere messe in discussione».
I veri criminali sono i palazzinari
«Chi brandisce l’arma della legalità contro di noi, però, dimentica che i veri criminali sono altri: politici corrotti, palazzinari senza scrupoli, papponi di ogni genere e grado. Il Comitato Prendocasa – è scritto ancora nel comunicato - in questi anni, si è trasformato in una grande comunità, sostenuta dalla maggioranza sensibile e attiva della nostra città. Crediamo che queste infamanti accuse, tese a delegittimare l’immagine della nostra comunità, minaccino la serenità di tutti, rappresentando un preoccupante segnale intimidatorio e inquisitorio contro l’operato delle realtà sociali e autogestite come la nostra. Non abbiamo nulla da nascondere e ci difenderemo, come sempre, in piazza e ora anche in tribunale, fianco a fianco, certi della forza e della generosità di donne e uomini che hanno messo la loro vita in gioco per difendere e riprendersi un diritto, e siamo sicuri che ancora una volta non mancherà il sostegno di chi ha frequentato i nostri luoghi, attraversato le nostre occupazioni, sostenuto e contribuito a mettere in piedi le nostre iniziative».
Preannunciata un'assemblea pubblica
«Invitiamo la Cosenza vera, non corrotta, quella che ha ancora una dignità, a non demordere e sostenere più di prima questa enorme comunità. Nei primi giorni della prossima settimana - si conclude la nota - si terrà una grande assemblea pubblica».