Sono le due facce della medaglia di una manifestazione prevista, organizzata, annunciata e poi alla fine, invece, cancellata. Sono Vincenzo Ruberto, presidente di Unpli Calabria e Igor Colombo, portavoce regionale di Forza Nuova. Il primo aveva ideato la consegna del premio Nausicaa Accogienza 2015 al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Il secondo, con il suo movimento, si è opposto fin dall'inizio all'evento. Alla fine, per scongiurare disordini o tensioni, Ruberto ha annullato tutto. Una decisione che farà comunque discutere: perché si è arrivato a questo?
“Noi siamo una associazione che vuole promuove il territorio attraverso la valorizzazione delle risorse sia materiali che umane – spiega Ruberto – per cui non accettiamo che qualcuno possa contaminare le nostre iniziative attraverso forme di contestazioni che non ci appartengono. Diverso sarebbe stato se ci avessero chiesto la parola, che noi avremmo concesso così come avevamo in previsione di fare con Mimmo Gianturco di Casapound.”

 

Quindi il motivo è la presa di posizione di FN?
“No, non è dipeso da questo, perché avevamo la piena garanzia da parte delle forze dell'ordine che l'evento si sarebbe comunque svolto. È stata una mia decisione, ripeto non volevo che la manifestazione venisse contaminata.”

 

Qual è stata la reazione, alla notizia, del sindaco di Lampedusa?

“Ieri sera mi sono sentito con il vice sindaco che si è detto rammaricato, ma abituato alle intolleranze. Il premio comunque sarà consegnato ugualmente in maniera diversa nei prossimi giorni. La città ha perso una occasione per farsi conoscere da un punto di vidta diverso dei soliti fatti delittuosi.”

 

Esprime invece la propria soddisfazione Igor Colombo, anche se non nasconde l'amarezza per la decisione della Digos di non consentire a Forza Nuova lo spazio adiacente alla zona in cui si sarebbe svolto l'evento per contromanifestare il proprio dissenso. “Sicuramente la soddisfazione finale prevale dal momento che non potevamo accettare, in questo preciso contesto storico e di attualità, un evento cosi ipocrita su di un fenomeno,quello dell'immigrazione, che merita attente riflessioni e un intervento risolutore da parte dell'Europa per mettere pace in tutti gli stati del medio-oriente e per dare sviluppo alle martoriate e devastate terre africane, per poter concedere la possibilità a quei popoli di vivere dignotosamente a casa loro. Resta però l'amarezza del divieto iniziale delle forze di polizia, giunto non perchè avessero timore dei nostri militanti, ma per situazioni esterne che avrebbero potuto mettere a rischio l'incolumità di tutti, anche se noi non abbiamo mai permesso, nelle nostre uscite pubbliche di piazza, il minimo atto di violenza o intolleranza.”

 

Se dovesse esserci nuovamente una manifestazione così, farete la stessa cosa o chiederete di avere nella manifestazione lo spazio per poter dire la vostra?
Noi agiamo sempre nella legalità, auspichiamo sempre di poter dire la nostra quando ci è concesso, in quanto siamo forti delle nostre idee e riteniamo di avere ragione, detto questo qualsiasi divieto che ci possa arrivare non preclude certo a noi la possibilità di esprimere civilmente il nostro pensiero e dissenso, appellandoci in questo caso all'art 21 della costituzione. Detto questo stiamo notando già dalle prime ore che qualche giornalista sta scrivendo di minacce verbali e fisiche, ovvio che non può riferirsi a noi, dal momento che tutti hanno potuto vedere dai nostri profili la nostra opinione che, seppur ferma, è stata bel lontana dall'essere catalogata come minaccia e la stesso organizzatore ha riconosciuto questo nei commenti sotto qualche post sul social-network.