I sindacalisti dell'Usb contro il presidente Occhiuto: «L’azienda zero è la risposta ad una domanda che nessuno ha fatto, mentre vengono disattese le risposte alla domanda di salute dei calabresi»
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«Precari zero! È questo l’unico piano concreto per migliorare la condizione del sistema sanitario regionale. Stabilizzare tutti i lavoratori precari, scorrere le poche graduatorie in essere e avviare immediatamente nuovi concorsi». A dichiararlo in una nota il sindacato Usb che aggiunge «non servono nuove maxi aziende, super commissari e manager venuti da fuori per garantire ai calabresi il diritto alla salute. Servono infermieri, medici, tecnici, oss, servono mezzi e risorse. Serve che chi lavora adesso negli ospedali possa continuare a farlo magari senza la spada di Damocle di un contratto continuamente in scadenza».
«Secondo i dati della Corte dei Conti sono quasi 1500 i nuovi precari assunti durante l’emergenza Covid dalla regione Calabria, a questi va aggiunto tutto il precariato storico presente prima della pandemia. Un vero e proprio esercito di invisibili che ha garantito e garantisce le cure ai calabresi.
Un esercito invisibile che lavora nei reparti, sulle ambulanze e negli ambulatori. Un esercito di precari che quotidianamente dà risposte alle esigenze di cura dei calabresi sacrificandosi e pagando sulla propria pelle un sistema sanitario divorato da gli interessi della politica e dei privati.
«Un esercito di lavoratori ricattabili durante le campagne elettorali per tutti quelli che promettono mari e monti quando è il momento di cercare voti. Ci chiediamo dove sono finite le promesse fatte da Occhiuto durante l’ultima campagna elettorale, quando andava dicendo che avrebbe abolito il precariato nelle regione, che la sanità era il primo punto della sua agenda».
«Adesso che Occhiuto ha il potere di agire, sia come presidente che come commissario all’emergenza sanitaria, nulla si muove in questa direzione, se non una raffazzonata maxi azienda che non cambia nel concreto una situazione disastrosa».
«L’azienda zero è la risposta ad una domanda che nessuno ha fatto, mentre vengono puntualmente disattese le risposte alla domanda di salute dei calabresi e le richieste di un lavoro stabile da parte dei lavoratori. Per questo motivo saremo nuovamente nella piazza della cittadella regionale il prossimo mercoledì 22 dicembre. Saremo lì per rivendicare che il governatore mantenga le sue promesse prorogando immediatamente tutti i contratti precari e avviando subito un piano di stabilizzazione per tutto il personale precario. Come Usb non ci fermeremo fino a quando tutti i lavoratori e tutti calabresi non avranno riconosciuto il diritto al lavoro e alla salute».