30 ambulanti, assistiti dal legale dell'Ana (associazione nazionale ambulanti), dopo una lunga querelle hanno diffidato ed intimato al Comune di Praia a Mare la restituzione di circa 130mila euro di Cosap, il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche. Nello specifico, si tratta delle aree occupate durante lo svolgimento del mercato settimanale. Secondo i lavoratori, la somma richiesta farebbe riferimento a somme già versate e quindi non dovute nell'arco degli ultimi 5 anni. «L'azione - fanno sapere dall'associazione - si è resa necessaria dopo tanti tentativi di discussione ed incontri tra l'Ana e l'amministrazione comunale purtroppo andati a vuoto per responsabilità univoca del sindaco Antonio Praticò».

La lettera di diffida

Secondo gli ambulanti, ci sarebbe una sproporzione tra l'uso del suolo de pubblico e le somme richieste dal Comune, cifre rese ancor più grave se si tiene conto della «totale assenza dei servizi igienici messi a disposizione degli operatori e delle persone che settimanalmente visitano il mercato». La situazione, denunciano ancora gli ambulanti, non solo starebbe causando grossi disagi ma starebbe anche generando il deturpamento del decoro e dell'immagine della città.

Calcoli alla mano, i lavoratori chiedono il rimborso delle somme che sarebbero già state versate per un totale di  125.952,06 euro. La cifra comprende anche le somme richieste dall'ente comunale ma ancora non pagate dagli operatori e i canoni futuri invece ancora non richiesti. 

Recupero forzoso del credito

L'avvocato Pierluigi Avallone specifica inoltre che se entro 15 giorni dal ricevimento del documento (inviato anche al Minitero dell'Economia e delle Finanze e al prefetto di Cosenza Paola Galeone) non si verificherà l'integrale accoglimento della richiesta, si procederà senza ulteriore avviso innanzi alle competenti sedi giudiziarie per il recupero forzoso del credito, aggravato dai costi a carico del Comune, che oltretutto darebbe il via all'accertamento obbligatorio di eventuali responsabilità dei funzionari comunali.