La vicenda dei molluschi lavati nei lavandini della struttura sanitaria cosentina tiene ancora banco. L'autore dello scoop e il direttore sanitario a confronto negli studi televisivi Mediaset
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La vicenda delle seppie pulite in un bagno di una struttura che ospita il 118 all'interno dell'ospedale di Praia a Mare, continua a suscitare morbosa curiosità. Questa sera, infatti, il controverso episodio sarà al centro del dibattito nella trasmissione televisiva "Fuori dal coro", in onda su Rete 4 e condotta dal giornalista Mario Giordano. L'inizio del programma è previsto per le 19:30.
Il confronto televisivo vedrà protagonisti Gino Domenico Spolitu, editore del quotidiano il Meridione e autore dello scoop, e Vincenzo Cesareo, direttore sanitario del nosocomio della città dell'isola Dino.
I due, nei giorni scorsi, sui social network si erano scambiati pubblicamente dei messaggi di fuoco. Tutto era iniziato con un post decisamente provocatorio di Spolitu, con cui aveva fatto ricadere le responsabilità dell'accaduto sul dirigente cetrarese, reo di non aver vigilato abbastanza. Da qui la richiesta di immediate dimissioni.
Il dottore Cesareo, dal canto suo, non era rimasto con le mani in mano e aveva accusato Spolitu di aver lanciato una "fake news", una falsa notizia, costruita ad arte. Secondo il suo parere, l'editore avrebbe infatti parlato erroneamente di ospedale di Praia a Mare, facendo una cattiva pubblicità a una struttura sanitaria già piegata dagli eventi sfavorevoli e dalle polemiche.
Dalla ricostruzione ufficiale, risulterebbe che il video incriminato, quello in cui si vede il medico intento a pulire del pesce fresco in un lavandino, sarebbe stato girato non di recente, ma nel febbraio scorso e cioè quando il camice bianco lavorava presso il 118, un servizio esterno e non riconducibile all'attività ospedaliera, a cui l'Asp di Cosenza ha trovato una sistemazione momentanea nei locali del primo piano dell'ospedale.
Così Cesareo e Spolitu, interpellati dagli autori del gruppo editoriale Mediaset, hanno accettato di confrontarsi innanzi a un pubblico più vasto, affinché gli spettatori possano capire finalmente quale sia la verità su una vicenda che continua a suscitare interesse da settimane, nonostante la sanità calabrese offra giornalmente spunti decisamente più importanti.