«Sei un razzista!». «E voi siete bimbiminkia!». Non se le mandano a dire Alessia Bausone, vulcanica attivista Pd per i diritti civili, e Giuseppe Povia, cantautore noto per le sue posizioni intransigenti in materia di immigrazione e omosessualità, oltre che per la sua canzone più famosa, quei Bambini fanno ooh che nel 2005 dominò l’immaginario collettivo di Sanremo.

 


Il suo concerto in programma lunedì prossimo a Decollatura, ha scatenato un’alzata di scudi da parte dei movimenti antirazzisti e dei partiti più a sinistra che vedono l’esibizione del cantante come l’ennesima provocazione.
Tra i più critici c’è proprio Bausone, che ha chiesto esplicitamente agli organizzatori di tornare sui propri passi. «Povia - afferma l’esponente del Pd - porta avanti il suo pensiero intollerante verso qualsiasi forma di diversità (sessuale, etnica, religiosa): sul suo profilo pubblico di Facebook, dopo aver lanciato attacchi ad Arcigay, dà dei minorati mentali ai partigiani milanesi di Anpi e su twitter ha lanciato l’hashtag #omofobianonesiste».

 


Per Bausone, da sempre in prima linea contro l’omofobia, ce n’è abbastanza per definire Povia «una figura pericolosa, profondamente divisiva su molteplici temi, tra i quali quelli dell’accoglienza, della solidarietà, dell’unità e della lotta alle discriminazioni». Da qui l’invito rivolto «al Comitato Festa di San Bernardo, alla commissaria prefettizia del Comune di Decollatura Laura Rotundo, al presidente di Anpi Catanzaro Mario Vallone e a tutto il mondo dell’associazionismo dei diritti, affinché prendano le distanze da chi porta avanti antidemocratici valori che nulla hanno a che vedere con la Calabria».

 


La risposta del cantautore non si è fatta attendere. «Leggete che dice questa – ha scritto Povia sulla sua pagina Facebook -. In pratica tipi così li descrivo nel mio brano “La terminologia dei bimbiminkia”. Per i “democratici” anche la notte è fascista, perché è nera. In più Alessia dice che io sono intollerante. Ma tollerare vuol dire sopportare e a lei si vede che piace "sopportare", dipende dai punti vista (e dalle posizioni)».
Allusione, quest’ultima, chiaramente sessista, che ha buttato altra benzina sul fuoco innescando la solita ridda di reazioni tra chi difende le idee oltranziste di Povia e chi, invece lo mette all’indice come emblema della deriva razzista e intollerante.