Si è sottoposto questa mattina all'interrogatorio di garanzia sostenendo di non aver mai dichiarato effettive le degenze. È accusato di falso ideologico assieme al suo ex direttore sanitario
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Giuseppe Giuliano è comparso questa mattina dinnanzi al gip del Tribunale di Catanzaro, Giuseppe De Salvatore, che lo scorso mercoledì ha firmato nei suoi confronti una ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici per un anno. Accompagnato dal legale di fiducia, Francesco Gambardella, l'ex commissario dell'Asp di Vibo Valentia si è sottoposto all'interrogatorio di garanzia rispondendo alle domande del gip e del sostituto procuratore, Veronica Calcagno, respingendo ogni addebito.
Giuliano risulta indagato per il reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici nell'ambito dell'inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro sui presunti posti letti gonfiati durante l'emergenza pandemica per evitare l'applicazione della zona rossa in Calabria.
Nell'indagine, condotta dal nucleo economico finanziario della Guardia di Finanza di Catanzaro, risulta indagato assieme all'ex direttore sanitario dell'ex policlinico universitario Matteo Galletta, al rettore dell'Università Magna Grecia Giovambattista De Sarro e l'ex direttore medico di presidio Caterina De Filippo. Secondo l'ipotesi della Procura, avrebbe comunicato al dipartimento Tutela della Salute l'esistenza di 24 posti letto al policlinico e 40 nel presidio Villa Bianca immediatamente attivabili entro 48 ore.
L'interrogatorio di garanzia si è protratto per circa quaranta minuti durante i quali l'ex manager ha sostenuto di aver assicurato l'attivabilità solo potenziale dei posti letto e non avrebbe, al contrario, mai dichiarato la disponibilità effettiva delle degenze di area medica. L'avvocato Francesco Gambardella ha fatto sapere che già nei prossimi giorni sarà depositata istanza al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca della misura interdittiva.
Sempre questa mattina è comparso dinnanzi al gip Matteo Galletta, l'ex direttore sanitario anche lui accusato di falso ideologico e interdetto dai pubblici uffici per un anno.