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Su ventitrè imputati nell’ambito del processo Poseidone, sui presunti illeciti commessi nel comparto della depurazione in Calabria, diciannove sono salvi grazie alla prescrizione dai reati che vanno a vario titolo dall'associazione per delinquere alla concussione, alla falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, alla omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, al favoreggiamento personale, alla truffa. Su richiesta dei legali il tribunale collegiale di Catanzaro ha accolto tra gli altri la richiesta di estinzione dei reati per il decorso del tempo a carico di Giovambattista Papello, ex responsabile unico del procedimento all’ufficio del commissario, Orsola Reillo del Dipartimento ambiente, Demetrio Melissari, responsabile del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia e Luciano Pelle, dirigente di servizio dell'assessorato regionale all'Ambiente. Il processo continuerà l’11 settembre solo per 4 persone. Si tratta del presidente della giunta regionale di centrodestra Giuseppe Chiaravalloti, Antonio Caliò componente la commissione giudicante per l'affidamento dell'appalto per la costruzione del nuovo impianto di depurazione di Catanzaro Lido, che hanno rinunciato alla prescrizione, Bruno Barbera commissario dell'Arpacal e l’allora assessore all’Ambiente della Regione Calabria Domenico Antonio Basile.