Traffico di armi

C’erano droni da guerra nei container delle pale eoliche: sequestrato a Gioia Tauro un carico di armi diretto in Libia

I finanzieri hanno individuato vari componenti che sarebbero serviti per l'assemblaggio di velivoli a guida autonoma di oltre 3 tonnellate con apertura alare di 20 metri

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di Redazione Cronaca
2 luglio 2024
17:05

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria - nell’ambito di attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi diretta da Emanuele Crescenti, svolta in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro - hanno portato a compimento un'articolata indagine che ha consentito il sequestro di vari componenti per l’assemblaggio di due droni ad uso bellico. In particolare, sono stati individuati ed intercettati nello scalo portuale di Gioia Tauro 6 container provenienti dalla Cina e destinati in Libia, sulla scorta della disamina delle rotte marittime di interesse e sulla base di anomalie nella documentazione doganale a corredo. I container avrebbero dovuto trasportare componenti per l’assemblaggio di generatori eolici di energia elettrica.

Dopo aver effettuato la scansione radiogena con apparecchiatura in uso alla locale Agenzia delle Dogane e Monopoli, sono stati eseguiti i successivi approfondimenti da parte degli investigatori del Gruppo della Guardia di finanza di Gioia Tauro, che hanno consentito di accertare che, pur avendo fattezze costruttive similari a parti componenti di turbine eoliche, i beni trasportati presentavano elementi e particolari costruttivi tali da far ritenere che potessero essere fusoliere ed ali di apparecchi idonei al volo quali, appunto, droni ad uso bellico. Componenti che erano celati tra alcuni carichi di copertura in materiale composito replicanti pale eoliche, con lo scopo di dissimulare i controlli posti in essere.


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I velivoli a guida autonoma (Uav) assemblati hanno una stazza pari a oltre 3 tonnellate per una lunghezza di oltre 10 metri ed una apertura alare di circa 20 metri. Disposto il sequestro in relazione all’ipotesi di traffico internazionale di armi verso un Paese – quale la Libia – soggetto ad embargo sulla base delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e regolamenti nazionali e comunitari. 

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