I militari della Capitaneria di porto di Gioia Tauro avranno finalmente i loro alloggi di servizio. Una buona notizia, solo in apparenza scontata - vista l’importanza della sicurezza di questo che è uno degli scali più blindati al mondo – al centro di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio. Risale infatti al 1994 la prima programmazione dell’intervento, ovvero quando ancora il porto non era in funzione, e negli anni successivi la Guardia costiera ha atteso inutilmente la costruzione di un’opera che ora la mette in pari con le altre Forze dell’ordine presenti nell’area.

«Sono stato comandante di questo porto dal 1995 al 2005 – ha confessato il contrammiraglio Antonio Ranieri, Direttore marittimo della Calabria – e in quel periodo ho iniziato a sentire parlare di questo progetto. Dopo una serie di passaggi burocratici, sono felice che il progetto sia finalmente passato in mano all’Autorità di sistema portuale che, in collaborazione con la Capitaneria, ha garantito la sua realizzazione». Dieci alloggi, distribuiti in due palazzine, verranno realizzati in un’area di 6.000 mq, localizzata nella parte sud dell’area, accanto alle palazzine da anni assegnate a polizia, carabinieri, vigili del fuoco. Efficientamento energetico, riduzione dei consumi elettrici e promozione di energie rinnovabili sono gli elementi posti al centro del progetto esecutivo, che prevede una spesa di 3.500.000 euro dopo la gara che verrà bandita entro fine anno.

A presentare gli elaborati sono stati, per conto dello studio incaricato Sim-Ingegneria, Emanuele Miceli e Filippo Valotta, che vanta nel suo curriculum anche un incarico quale dirigente del conorzio regionale Corap, ovvero di quell’ente che proprio per la costruzione dei promessi alloggi ha avuto un lungo tira e molla sulla competenza e sul luogo dove intervenire. «Era ed è importante capire che questo porto – ha detto il comandante Vincenzo Zagarola – è l’unico in Italia a poter ospitare navi di grandi dimensioni che richiedono un comando stabilmente sempre presente da parte nostra. Avere una stabilità di alloggi significa anche potere operare con maggiore tranquillità e assicurare una piena sinergia istituzionale nella gestione dello scalo portuale».

Gli alloggi, anche familiari, non saranno a disposizione solo dei militari del presidio gioiese, una sessantina, operativi all’interno di una caserma che ha un solo appartamento messo a disposizione del comandante. «Seguendo il filone dell’efficientamento energetico e della salvaguardia dell’ambiente – ha concluso il presidente Agostinelli – stiamo ultimando la sostituzione del sistema di illuminazione interna ai nostri 5 porti con dispositivi a led. L’obiettivo è quello di assicurare un miglior uso energetico in modo da realizzare strutture portuali ad emissioni e costo energetico zero».