Giorgio Ventura è uno stimato cardiologo della Riviera dei Cedri e persona specchiata, che attualmente presta servizio in una nota clinica della costa cosentina. Il suo nome, di recente, è balzato agli onori di cronaca, lasciando di stucco amici e conoscenti. La sua imbarcazione, ormeggiata al porto di Cetraro, è stata data alle fiamme da due soggetti che avrebbero agito a volto scoperto, nonostante le decine di telecamere e l'ufficio della Guardia Costiera costiera distante pochi metri. «Non ho avuto paura - ha detto il medico ai microfoni di LaC News24 -, può avere paura chi pensa di aver fatto qualcosa e io non ho fatto nulla. Penso di non avere problemi con nessuno». Tanto che Ventura è arrivato a pensare che dietro l'atto intimidatorio si celi un messaggio ancora più plateale. «A mio avviso è un avvertimento per la città, non lo so, però ci sono andato di mezzo io e questo mi è dispiaciuto tantissimo. Ho delle bimbe, ho una famiglia, naturalmente questo mi fa pensare molto». Domenica scorsa l'associazione "Libera" ha organizzato una manifestazione con l'aiuto del presidio territoriale Lucio Ferrami per condannare pubblicamente l'episodio e chiedere che i responsabili vengano assicurati alla giustizia.

L'ennesimo episodio di violenza

Per la città di Cetraro si tratta soltanto dell'ennesimo atto intimidatorio. Negli ultimi tempi, in particolare, si sono verificati una serie di episodi che hanno fatto risuonare il campanello d'allarme: un uomo gambizzato davanti alla sua abitazione, tre colpi di pistola all'auto di un imprenditore e un numero imprecisato di spari indirizzati all'auto di un carabiniere mentre si trovava in servizio nella locale caserma. Come si è sottolineato durante la manifestazione, l'escalation criminale riguarda tutta la costa tirrenica cosentina e non soltanto la città di Cetraro, ma qui il timore è che i malviventi agiscano ancora per conto della cosca Muto, che subì un duro colpo dopo la storica operazione antindrangheta del 2016 denominata "Frontiera". «Pensavamo di esserci lasciati alle spalle questi fenomeni mafiosi - ha detto il sindaco Ermanno Cennamo - e invece accadono ancora».

Uniti contro la criminalità

Poi il sindaco ha continuato: «Solo insieme possiamo fermare queste cose - ha detto rivolgendosi ai cittadini -, restando uniti». La pensa così anche don Ennio Stamile, referente regionale di Libera, che domenica scorsa ha chiamato a raccolta gli attivisti e organizzato una simbolica manifestazione di "protesta" al porto. All'evento ha preso parte anche Giorgio Ventura, letteralmente travolto da un mare di solidarietà. Resta solo l'amarezza per la scarsa partecipazione di cittadini e istituzioni.