«Permetteteci di ridisegnare il futuro della nostra città e aiutateci dal punto di vista trasportistico ad assumere il ruolo di cerniera dell’Europa mantenendo la nostra vocazione turistica». È questa la richiesta che il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti ha rivolto alle Commissioni Ambiente e Trasporti, riunite alla Camera, dove è stata audita nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto n. 35 del 2023, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

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Ringraziando per l’opportunità concessale, «perché è la prima volta che il nostro Comune viene sentito alla Camera», il primo cittadino ha invitato i membri della Commissione a recarsi a Villa San Giovanni per osservare da vicino «lo stato dei luoghi che ospiteranno i 400 metri di pilastro che reggeranno il ponte sullo Stretto. La prima pietra, posta il 14 ottobre del 2012, ci ha lasciato una grossa ferita e una cicatrice ben visibile, perché ci ritroviamo con il lungomare occupato per la sua metà, circa un chilometro e 100 metri, dalla variante ferroviaria mai mascherata, nonostante le promesse».

Il sindaco ha poi posto l’accento sulla vocazione turistica della città fortemente compromessa, dal momento che «nel raggio di un chilometro insiste da una parte il pilastro e dall’altro gli imbarcaderi per la Sicilia, che causano un grosso impatto ambientale in termini di inquinamento e di incidenza dei morti. Chiediamo quindi che venga cambiato il metodo di approccio, perchè Villa subisce da 50 anni brusche accelerate e rischiose frenate. Pertanto, visto che ci si chiede il nuovo Piano strutturale comunale entro la fine del 2023, permetteteci la governance del territorio proprio in questa fase di cambiamento. Villa San Giovanni non vuole essere la città “sotto il ponte”, ma la città che guarda al ponte».

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