Il forte boato provocato dal crollo ha percorso alla velocità del suono la valle, facendo sobbalzare le famiglie alle prese con i preparativi per la vigilia dell’Immacolata. Il ponte di Campicello, intitolato alla memoria di Stefano Gioia, è franato nel fiume, i suoi resti perduti tra le gelide acque del fiume Lao.

Struttura da tempo danneggiata e pericolante

L’infrastruttura, lunga settanta metri, era stata realizzata dal Consorzio di Bonifica del Pollino nel 2000, per collegare le contrade Campicello di Laino Castello e Nuppolara di Papasidero, a pochi chilometri dalla Grotta del Romito, il cui riparo custodisce il famosissimo Bos Primigenius. L’aveva realizzata la Rubner Holzbau, azienda leader nella costruzione di strutture in legno lamellare. Per il materiale utilizzato ed il design scelto, questo ponte si incastrava perfettamente nel contesto ambientale del Parco.

Chi era Stefano Gioia

Il ragazzo alla cui memoria era intitolato il ponte crollato, era una esperta guida di rafting originaria di Laino Borgo. Si era appassionato a questa disciplina proprio nella Valle del Lao ed ha perso la vita a soli 32 anni il 5 gennaio del 2010 in un incidente sul fiume Futaleufù, in Cile. La cerimonia di intitolazione si svolse in quello stesso anno nel mese di settembre.

Transito interdetto dallo scorso mese di agosto

Il deterioramento del ponte potrebbe essere dovuto alla mancanza di manutenzione. Nonostante il legno lamellare sia un materiale particolarmente resistente, necessita di interventi conservativi per evitare che possa essere indebolito da parassiti e agenti atmosferici. Il degrado della struttura era stato segnalato sia dagli abitanti della zona, sia dalle compagnie di rafting che utilizzavano abitualmente il passaggio per raggiungere le stazioni di partenza per le discese in gommone sul fiume Lao.
Nello scorso mese di agosto era stato chiuso con una ordinanza del sindaco di Laino Castello. Ma diversi pedoni continuavano comunque ad utilizzare questa passarella.