L’impugnazione del parere della commissione Via Vas va avanti dopo la rinuncia dei ricorrenti alla sospensiva: fissata una nuova udienza. Il sindaco Caminiti esulta. Ma la società Stretto di Messina ridimensiona: «Non significa che il ricorso è stato ammesso»
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«Abbiamo letto le due memorie di costituzione presentate dall'avvocatura generale dello Stato per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministri interessati e dalla proponente Stretto di Messina (le altre costituzioni sono state meramente formali): il profilo della inammissibilità del ricorso per come sostenuto è superato dall'accoglimento del rinvio nel merito al fine di presentare motivi aggiunti sugli atti che si andranno a produrre nel lungo iter fino all'approvazione eventuale del progetto davanti al Cipess». A sostenerlo in una nota stampa è la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, dopo che lo scorso 14 gennaio il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di differimento della discussione del ricorso amministrativo presentato al Tar del Lazio con il quale il Comune di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria contestano la Valutazione d'Impatto Ambientale con prescrizioni per il progetto del «Ponte sullo Stretto di Messina».
Nel corso dell'udienza - come confermato dal legale delle due amministrazioni, l'avvocato Daniele Granara - è emersa la necessità di impugnare, con motivi aggiunti al ricorso principale, il provvedimento del Direttore Generale della Direzione Generale per lo sviluppo del territorio e i progetti internazionali-Dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 23 dicembre scorso dichiarativo della conclusione della Conferenza di servizi istruttoria indetta, nonché i verbali della stessa Conferenza.
La risposta di Ciucci (Stretto di Messina): «Notizia infondata»
In merito al ricorso al Tar presentato dalle amministrazioni comunali di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, l'Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha dichiarato che la notizia sulla ammissibilità del ricorso è «infondata».
«La ricostruzione fornita dei fatti - ha dichiarato Ciucci - non è assolutamente coerente con lo svolgimento dell'udienza. In particolare, diversamente da quanto ricostruito, l'avvocato incaricato dalle due amministrazioni ha rinunciato alla fase cautelare da lui stesso richiesta, con conseguente cancellazione dal ruolo della causa disposta dal Presidente della sezione. È quindi falso che il Tar abbia 'dichiarato ammissibile l'impugnazione del parere della commissione Via Vas' e non abbia accolto l'istanza del Ministero delle Infrastrutture e di Stretto di Messina».
«Ciò che è avvenuto processualmente - ha continuato Ciucci - è la rinuncia alla fase cautelare del giudizio da parte dei ricorrenti, che comporterà la fissazione di una nuova udienza di merito da parte del Tribunale Amministrativo».
«Nessuna istanza del Mit e della società è stata respinta - ha concluso Ciucci -, al contrario la rinuncia alla fase cautelare da parte dei ricorrenti conferma la correttezza dell'eccezione sollevata dal Mit e dalla società circa l'assenza dei presupposti di urgenza per la richiesta di sospensione del parere Via».