VIDEO | Come in tutta Italia anche nel capoluogo si è tenuta la conferenza stampa per illustrare i cambiamenti apportati. Il questore Amalia Di Ruocco ha presentato anche tre nuovi dirigenti
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Ali spiegate, zampe libere e divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto. L’aquila, emblema dell’Istituzione, che accomuna passato e presente, continua ad esprime il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.
A distanza di 38 anni dalla legge del 1981, che segnò il distacco della Polizia dal mondo militare per una sempre maggiore e rigorosa formazione e l’epocale ingresso delle donne, la Polizia di Stato ha suggellato questa ricorrenza con l’introduzione dei nuovi distintivi di qualifica, disegnati dall’esperto di araldica Michele D’Andrea. Anche a Catanzaro, come nel resto del Paese, la presentazione nella sede del Centro Polifunzionale della Polizia di Stato.
In modo tangibile, si riafferma nella forma e nella sostanza l’identità della Polizia di Stato, quale amministrazione civile ad ordinamento speciale, che ha sublimato i valori ai quali profondamente crede nel motto “sub lege libertas”.
Compaiono per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per agenti e assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro paese, per i funzionari.
I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.
Nel corso della cerimonia, il questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, ha presentato anche tre nuovi dirigenti. Si tratta del commissario capo Antonio Caliò, dirigente della Digos, il dirigente della divisione anticrimine Antonio Turi e il dirigente della Polizia amministrativa Giancarlo Consoli, assente questa mattina.
«Quella di Catanzaro – ha detto il questore Di Ruocco – è una questura che richiede molto a livello di presenza, impegno ed attenzione. Che ci possa essere un frequente ricambio di persone che arrivano anche da fuori provincia o da fuori regione, rappresenta un arricchimento per tutti».