Più che un addio sicuro, la speranza di un arrivederci. È quello che si sta consumando in questi giorni a Polistena, visto il trasferimento di fratel Stefano Caria che dopo 19 anni lascia la Comunità beato Luigi Monti. Il religioso di origini sarde non guiderà più la struttura che si occupa di minori in difficoltà – anche con carichi penali alle spalle – trasferito nelle sedi analoghe di Cantù ed Erba, in Lombardia. Al suo posto è arrivato il confratello Mario Pesenti, posto alla guida di una struttura che opera a Polistena dal 1934.

Il passaggio di consegne è stato anche occasione di un bilancio, privato e sociale, che fratel Stefano ha voluto fare sull’onda dei tanti attestati di stima ricevuti dalle istituzioni locali e dalle associazioni del territorio della Piana reggina. «È una gratitudine che mi emoziona e nello stesso tempo suscita dolore, perché lascio una Terra che mi ha adottato». Il frate lascia anche la guida del Forum del terzo settore della Piana, organismo che aveva fondato raggruppando per la prima volte tutte le realtà associative che operano nel contrasto al bisogno.

La Comunità polistenese, forte anche dell’avvio della causa di canonizzazione di frate Ludovico Pocat – un confratello che visse nella struttura fino alla morte avvenuta nel 2010 – si prepara quindi al cambio nella consapevolezza che tante sono state le novità introdotte da fratel Stefano.

«Una struttura come la nostra – conclude – va vissuta e fatta crescere in simbiosi con il territorio, in uno scambio continuo fatto di progetti condivisi per affrontare il disagio senza mai far pensare ai bisognosi di non avere speranza. Questo mi sono impegnato a fare in questi anni, questo continuerò a fare nelle strutture che ora sono chiamato a guidare, senza dimenticare l’insegnamento e l’abbraccio che la Calabria mi ha riservato».