Cala sensibilmente nel borsino sanitario l'appeal del commissario straordinario, Giuseppe Giuliano, indicato alla guida dell'azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro in virtù dell'intesa raggiunta tra il commissario ad acta, Guido Longo, e il presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì. Già quest'ultimo non ha avuto remore ad esprimere disappunto sull'operato del manager in una recente apparizione pubblica ma altrettanto ha fatto in riservata sede.

L'affaire villa Bianca

Chiamato pubblicamente sul banco degli imputati la scorsa settimana e accusato di ritardare i lavori per la costituzione di un centro covid a villa Bianca, è stato poi anche redarguito durante l'ultima riunione dell'unità di crisi. In quell'occasione il presidente ff ha espressamente dichiarato dinnanzi ai presenti - tra cui anche il commissario ad acta Guido Longo - di esser pronto a ritirare l'intesa raggiunta su quei commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere recalcitranti o sorpresi a "remare contro". La non velata minaccia è stata declinata al plurale ma pochi i dubbi sul reale destinatario del messaggio. C'è, infatti, chi sostiene che la realizzazione del centro covid a villa Bianca penda sul capo del manager come una mannaia, pronta a decapitare nuovamente i vertici del policlinico in caso di inadempienza.

Il breve idillio con il rettore De Sarro

Ma la Regione non è l'unico fronte caldo per il commissario straordinario. Le sue quotazioni sono scese inesorabilmente anche ai piani alti dell'università, nonostante il feeling esibito con il rettore Giovambattista De Sarro. Ad impensierire il numero uno dell'ateneo non è però di certo il centro covid a villa Bianca bensì l'atto aziendale firmato in solitaria da Giuseppe Giuliano. Il documento che era diventato terreno di scontro (tra gli altri) anche con l'ex commissario, Giuseppe Zuccatelli, si è trasformato in un boomerang anche per il suo successore. E così la poltrona di direttore generale del policlinico si conferma ancora una volta scomoda per il proprietario di turno proprio a causa di un rapporto tutt'altro che facile con la "consorella" università.

L'atto della discordia

Così come era avvenuto la scorsa estate, il rettore non ha benedetto l'atto aziendale, documento strategico per il riassetto organizzativo del policlinico. La questione, per la verità poco chiara, è così finita sulla scrivania del commissario ad acta, Guido Longo, destinatario di una prima missiva firmata dal rettore, Giovambattista De Sarro, che conferma il mancato assenso sull'atto aziendale e da una seconda nota firmata questa volta dal commissario straordinario, Giuseppe Giuliano, però di segno opposto. Il manager assicura che l'intesa sul documento c'è stata anche se l'atto aziendale non ha trovato la sponda del rettore per la mancata previsione dell'organo di indirizzo.

Il protocollo, questo sconosciuto

La storia si ripete così ciclicamente. Anche questa era, infatti, la ragione del diniego opposto all'epoca all'ex commissario Giuseppe Zuccatelli ma ancora oggi difficilmente superabile. La composizione dell'organo di indirizzo - utile a garantire coerenza tra la programmazione assistenziale (policlinico) e la programmazione didattica (università) - deve necessariamente essere stabilita nel protocollo d'intesa da stipulare tra Regione e università. Il protocollo tuttavia è scaduto da anni e mai rinnovato ma, così come prevede il decreto legislativo 517/99, rappresenta il presupposto per la costituzione di quell'organismo che al momento è il grande assente dell'atto aziendale. Un documento, la cui approvazione, è certamente strategica per il riassetto organizzativo aziendale ma più utile ad evitare la decadenza del manager.