VIDEO | La Regione fa il pieno riuscendo a stipulare entro il 31 marzo tutti i contratti di affidamento delle progettazioni. Un passo decisivo verso la realizzazione delle centrali operative territoriali, delle case e degli ospedali di comunità (ASCOLTA L'AUDIO)
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La Calabria taglia di slancio la scadenza del 31 marzo e mette in cassaforte il primo target imposto dall’Europa. Le riunioni condotte a cadenza quasi settimanale e le attività frenetiche svolte fino all’ultimo minuto hanno, infine, consentito di blindare tutte le opere previste nella componente 1 della missione 6 del piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il timing di Bruxelles
Una fitta pianificazione che dovrebbe portare in Calabria un fiume di denaro pubblico da trasformare in strutture sanitarie all’avanguardia. A patto però di rispettare il severo timing dettato da Bruxelles. E il primo target, con scadenza al 31 di marzo, non ha trovato impreparata la Regione che è riuscita a fare il pieno stipulando tutti i contratti di affidamento per la progettazione delle opere previste nella componente 1.
Verso una nuova sanità
Si tratta del primo passo mosso verso la realizzazione delle 61 case di comunità, i 20 ospedali di comunità e le 21 centrali operative territoriali, utili a puntellare il territorio calabrese di presidi assistenziali, al momento totalmente inesistenti, e parallelamente riammodernare un’edilizia sanitaria che ha fatto ormai il suo corso.
Il paracadute
La misura - relativamente alla sola componente 1 - pesa complessivamente 157 milioni di euro. Oltre ai fondi provenienti dall’Europa (128 milioni) anche la Regione ci ha messo del suo (28 milioni) rimodulando risorse del Piano di Sviluppo e Coesione. Una strategia di pura cautela messa in piedi in tempi non sospetti, quando Agenas impensierita dalle strette maglie del cronoprogramma europeo avevo chiesto alla Calabria di prevedere un surplus di opere da utilizzare come paracadute in caso di ritardi.
Gli obiettivi del piano
All’ultimo miglio furono così inseriti nella pianificazione altri undici interventi (cinque ospedali di comunità, quattro case di comunità e due centrali operative) per assicurare una migliore copertura dei servizi sanitari sul territorio e parallelamente il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pnrr. Una cautela rivelatasi per ora eccessiva dal momento che la Calabria è riuscita a rispettare i tempi e a confermare tutte le opere previste nella pianificazione.
Il 31 marzo
Entro il 31 marzo era, infatti, necessario stipulare i contratti di affidamento ai professionisti incaricati della redazione dei progetti delle opere. Una operazione per la quale la Regione aveva deciso di affidarsi al supporto di Invitalia che, sulla base di un accordo quadro, ha centralizzato le procedure e individuato i progettisti con i quali le aziende sanitarie calabresi hanno poi sottoscritto i contratti. Tassativamente entro il 31 marzo. Ma con qualche deroga.
Le deroghe
Validi ai fini del raggiungimento del target sono stati ritenuti anche i verbali di affidamento del servizio di progettazione, nei casi in cui il contratto non fosse ancora stato stipulato ma per ritardi ascrivibili per lo più ad intoppi di natura burocratica da parte degli operatori economici. Per le 21 centrali operative territoriali, invece, il target era rappresentato dall’approvazione dei progetti idonei ai fini dell’indizione delle gare.