«San Francesco di Paola benedici la tua Pizzo ove passasti nel 1464», è la prima illustrazione affissa davanti al Santuario dedicato al patrono della Calabria e protettore della gente di mare.
Una mostra singolare, che racchiude fede e devozione, raccontando, attraverso suggestive riproduzioni, i 12 miracoli di San Francesco di Paola da oggi esposti lungo via Marcello Salomone. davanti al santuario. È l'evento conclusivo delle celebrazioni per il centenario del ritorno dei padri dell'ordine Minimi di San Francesco di Paola a Pizzo.

L'idea di esporre le rappresentazioni dei miracoli di San Francesco, nata dal parroco del santuario padre Giovanni Cozzolino è stata sostenuta dal Gruppo Pubbliemme che ha realizzato i pannelli. «Nonostante la pandemia abbiamo celebrato il centenario del ritorno dei padri minimi», ha detto il parroco, ringraziando il Gruppo Pubbliemme, nella persona di Domenico Maduli, per avere sostenuto il progetto.
«Ogni pannello – ha spiegato padre Giovanni - racconta un miracolo compiuto dal Santo, dal passaggio dello stretto di Messina sul suo mantello, ai tanti prodigi compiuti sul mare per intercessione di Cristo durante la traversata che lo condusse in Francia.

«Cristo ci condurrà all’orto della salvezza». diceva il santo. Messaggio di fede e di speranza che ancora oggi riecheggia nel cuore dei tanti cristiani a lui devoti.
Alla cerimonia, anche Gianfranco Schiavone dell’associazione Gente di mare e Mimmo Greco, cavaliere del sacro ordine costantiniano di San Giorgio.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Protezione civile guidata da Franco Di Leo e l'Amministrazione comunale, «in un gioco di squadra che offre l'immagine di una cittadina proiettata al turismo religioso». Così il commissario Antonio Reppucci che ha adottato un’apposita delibera affinché si potesse realizzare l’illustrazione dedicata al Santo venerato in tutta la Calabria e in particolar modo a Pizzo.
«L’effige di San Francesco è infatti ritratta su tutte le imbarcazioni dei pescatori», spiega lo storico Mimmo Pacifico che racconta come ancora oggi quando si butta la rete a mare viene pronunciata la frase: «A nomi i san Francescu leva», un rituale di buon auspicio emblema della forte devozione al Santo.
Le 12 illustrazioni sono state benedette nel corso di una cerimonia che ha visto la presentazione del portone bronzeo realizzato dall’artista di Corigliano, Carmine Cianci, che ha raccontato il suo piccolo grande miracolo durante i lavori di restauro della effige della madonna di Fatima: una combustione nel suo laboratorio, il malore dovuto al fumo e la caduta ai piedi della scultura di San Francesco, quel busto oggi impresso sul portone del santuario di Pizzo. «Sono vivo per miracolo», ha detto lo scultore, commosso e orgoglioso: «Il risultato finale è straordinario».