La Procura di Vibo Valentia ha disposto l'autopsia sul corpo del cinquantenne e predisposto accertamenti volti a ricostruire le sue ultime ore di vita
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È stata aperta un'indagine sulla morte del maresciallo della Guardia di finanza, il cui corpo è stato trovato esanime ieri pomeriggio in una casa estiva della famiglia a Pizzo, nel giorno in cui avrebbe dovuto essere sentito nel controesame nel processo Petrolmafie. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto l'autopsia sul corpo del cinquantenne.
L'ipotesi prevalente è quella del suicidio ma il procuratore di Vibo Camillo Falvo vuole dissipare ogni dubbio e per questo ha delegato ai carabinieri del Comando provinciale di svolgere accertamenti coordinati dalla pm Maria Cecilia Rebecchi.
Ci si focalizzerà, in particolare, sul ricostruire le ultime ore di vita del finanziere valutando anche eventuali interventi esterni come causa del gesto estremo.
Il sottufficiale, originario di Soveria Mannelli, aveva svolto attività di indagine nell'inchiesta Petrolmafie e ieri mattina avrebbe dovuto sottoporsi al controesame delle difese degli imputati dopo aver sostenuto quello della pubblica accusa appena pochi giorni fa. L'uomo però non si è presentato in Tribunale. Il cadavere è stato trovato nella tarda mattinata di ieri in un appartamento di proprietà dei suoceri a Pizzo. Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine hanno eseguito le verifiche del caso. L'uomo si è ucciso sparandosi alla testa con la pistola d'ordinanza.