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Una folla commossa e silenziosa ha reso l’estremo saluto, in un duomo di San Giorgio di Pizzo gremito in ogni ordine di posto, al maresciallo Paolo Fiorello, comandante della locale Stazione dei Carabinieri, morto suicida la mattina del primo luglio scorso quando si è esploso un colpo al cuore con la sua arma d’ordinanza mentre si trovava nel suo ufficio. Una tragedia, quella del carabiniere siciliano in servizio dal 2010 a Pizzo, che ha scosso profondamente la cittadina vibonese e quanti, tra colleghi, conoscenti e amici, hanno avuto la fortuna di apprezzarne le indiscusse doti umane e suo alto senso del dovere.
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Un dolore al quale ha fatto riferimento anche padre Gaetano Nicolaci, rettore del Santuario di San Rocco e San Francesco di Paola, che ha celebrato le esequie unitamente al parroco del duomo don Pasquale Rosano e ad altri sacerdoti. «Con la morte non termina la vita ma viene trasformata - ha detto -. Chiediamo perdono per le volte che non siamo stati attenti al nostro fratello. Dio è padre e come tale si manifesta e caratterizza il suo agire verso l'uomo, con pazienza, mansuetudine e molta compassione. Atto d'amore con cui affidiamo Paolo alle braccia paterne di Dio».
Il sacerdote ha poi parlato del comandante della Stazione di Pizzo come parte integrante di una «famiglia naturale, quella dei Carabinieri e quella napitina che ha servito senza risparmiarsi. Ciascuno vive i sentimenti in maniera differente. Tutte le famiglie sono uguali nell'allegria ma differenti nella disgrazia. Ci accomuna il voler fare sentire a Paolo la nostra stima per quanto ha fatto servendo la nostra comunità. Dietro la divisa c'è un uomo, il monito è di stare attenti al cuore dell'altro con carità, rispetto e attenzione. Non siamo macchine ma persone».
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Ad assistere i funerali, oltre ai familiari del maresciallo e al sindaco della città Gianluca Callipo, molti colleghi dell’Arma e i suoi diretti superiori, tra i quali il comandante provinciale del’Arma Gianfilippo Magro, il comandante della Compagnia di Vibo Pier Marco Borettaz, il prefetto di Vibo Guido Longo. Dopo la funzione, le spoglie mortali dell’ufficiale suono state trasferite nella chiesetta dell’Immacolata dove rimarranno per tutta la notte prima di partire alla volta di Calatafimi, nel Trapanese, suo paese natale, dove nella giornata di domani saranno celebrate nuove esequie. Il maresciallo Fiorello ha lasciato dei biglietti indirizzati ai familiari ed ai colleghi nei quali avrebbe motivato il suo gesto. Biglietti finiti anche all’attenzione della Procura di Vibo Valentia che non ha tuttavia ritenuto necessario eseguire l’autopsia sul corpo del militare. s.m.
Video da Il Vibonese: