C’è un cuore grande che batte nella città di Pizzo, nel Vibonese. È il cuore di due famiglie, di un sindaco e di un’intera comunità che hanno praticamente adottato un bambino cinese di 9 anni, Marco, nome di fantasia ma italianissimo quanto quello originale con cui fu battezzato poco dopo la nascita. La scorsa notte ha perso il padre, un venditore ambulante di 51 anni, deceduto in seguito a un grave malore. È stato proprio il ragazzino, che viveva da solo con il genitore in una casa molto umile tra i vicoli del centro storico, a chiamare il 118, ma non c’è stato nulla da fare.

 

La notizia si è sparsa in fretta e immediatamente sono stati allertati gli assistenti sociali, il sindaco Gianluca Callipo e le due famiglie pizzitane che da quando Marco era piccolissimo hanno aiutato il padre a prendersene cura.
Non avendo altri parenti nel Vibonese, il bambino sarebbe stato trasferito in una struttura di accoglienza per minori, se il primo cittadino non avesse chiesto e ottenuto dalla Questura l’affidamento provvisorio in attesa che sulla questione intervenga il Tribunale dei minori. Un gesto di grande umanità, che ha permesso a Marco di non venir sradicato dalla sua realtà in un momento così drammatico, continuando a essere accudito dalle due famiglie che in questi anni sono diventate la sua seconda casa.

 

 

 

In piazza della Repubblica e lungo il corso, dove il papà vendeva giocattoli da pochi euro allestendo quotidianamente la sua bancarella, esercenti e residenti hanno sempre considerato Marco “figlio” della città, offrendogli assistenza, affetto e protezione. Due nuclei familiari, in particolare, sono diventati per il bambino cinese le sue famiglie alternative, occupandosi nel corso degli anni anche della sua istruzione e della sua salute, sebbene il rapporto tra il bimbo e il padre fosse comunque solido e di grande amore. Ma le precarie condizioni economiche dell’uomo lo spingevano ad accettare senza riserve l’aiuto che veniva offerto al bambino, anche in termini di ospitalità per brevi periodi durante i quali, ad esempio, faceva troppo freddo per restare nella sua povera casa. Alla fine, però, il ragazzino voleva sempre tornare dal padre, al quale era legatissimo. La madre, invece, aveva lasciato entrambi quando Marco era molto piccolo e attualmente lavora a Prato. Un fratello ventenne abita invece a Rimini e in queste ore sta raggiungendo la Calabria per venire a seppellire il padre e incontrare il fratellino.

 

Una storia triste, ancora lontana dal suo epilogo. La sorte del bimbo, infatti, sarà decisa nei prossimi giorni dalle autorità competenti, anche sulla scorta della disponibilità a prendersi cura di lui da parte del fratello maggiore. Per ora, però, Marco può contare sull’affetto dei pizzitani e sulla vicinanza dei suoi compagni di scuola, che nelle ultime ore non hanno mai smesso di stargli vicino.


Enrico De Girolamo