In principio sembrava una verità accertata: David Rossi si è suicidato per paura di essere risucchiato negli scandali che stavano provocando un terremoto in Monte dei Paschi di Siena. A queste conclusioni, sulla morte del responsabile della comunicazione di Mps avvenuta nel 2013, arrivano le prime inchieste della magistratura. David Rossi fu ripreso da una videocamera mentre cadeva dalla finestra del suo ufficio nella sede di Rocca Salimbeni. Il suo corpo senza vita ritrovato in strada.

Pittelli, l'intercettazione e Monte dei Paschi di Siena

Le voci sul suo presunto omicidio in verità non si sono mai placate del tutto, tanto che il Parlamento ha deciso nel marzo scorso di istituire una commissione d’inchiesta per cercare di fare piena luce sull’accaduto. Intanto, però, succede che da un’inchiesta compiuta in Calabria dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri (Rinascita Scott), che nulla a che vedere con Siena e Mps, salta fuori un’intercettazione che getta una nuova e inquietante ombra sulla sorte di Rossi. Mentre gli investigatori indagano sull’avvocato Giancarlo Pittelli e le sue presunte relazioni con la ‘ndrangheta, sentono e registrano il famoso penalista mentre afferma senza troppi tentennamenti che «Rossi non si è suicidato…Rossi è stato ucciso».

Quell'intercettazione di Pittelli, imputato eccellente dell’inchiesta, è stata fatta ascoltare in esclusiva nella seconda puntata del format LaC Tv sul maxiprocesso Rinascita Scott, condotto da Pietro Comito e Pino Aprile.

Un audio che getta una luce sinistra sulla morte del responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, trovato morto il 6 marzo del 2013 nella strada dove si affacciava il suo ufficio. Ebbene, Pittelli pare avere pochi subbi su cosa sia successo quel giorno di 8 anni fa: «Non si è suicidato…non si è suicidato…Rossi non si è suicidato…Rossi è stato ucciso» dichiara l’ex parlamentare di Forza Italia a un suo interlocutore rimasto anonimo.

Pittelli e l'ex presidente di Monte dei Paschi di Siena

Pittelli, quindi, è a conoscenza di elementi utili agli inquirenti e alla Commissione parlamentare d’inchiesta? Intanto possiamo partire da un dato che forse c’entra poco con questa storia, ma che vale la pena sottolineare. Il penalista calabrese ha un collegamento con il Monte dei Paschi di Siena, perché nel suo staff difensivo c'è anche Giuseppe Mussari, che è stato presidente della banca tra il 2006 e il 2012 e dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, tra il 2010 e il 2013. Un nome che ai più non dirà nulla, ma negli ambienti bancari è molto conosciuto. Nel 2001 David Rossi diventa stretto collaboratore di Mussari e quando nel 2006 quest’ultimo diviene presidente di Mps, Rossi viene nominato responsabile della comunicazione della Banca.

Pittelli e la crisi di Monte dei Paschi di Siena

L’avvocato infatti pare a conoscenza anche di altro che riguarda l’importante istituto di credito di Siena: «La cauzione per una ordinanza al tar di sospensione dell’efficacia di un provvedimento dell’Authority per la concorrenza - spiega Pittelli al suo interlocutore - ed il mercato che ha bloccato di fatto una società che vende diamanti attraverso le banche. Tu pensa che il bilancio è passato da 300 milioni di euro l’anno a zero. Zero. Il maggior lavoro lo facevano con Monte Paschi. Monte di Paschi se n’è andata all’aceto. Assaltando Monte dei Paschi hanno bruciato in quattro giorni tre miliardi e mezzo di euro». Adesso, aldilà delle considerazioni di Pittelli sulle cause della crisi di Mps, il noto penalista pare sapere qualcosa di importante sulla morte di Rossi.

«In borsa – afferma - sono dei folli sono».
Interlocutore: «La colpa ce l’ha Visco su Monte dei Paschi».
Pittelli: «Non dovevano far…non dovevano finanziarlo. E se riaprono l’indagine sulla morte di Rossi succederà un grosso casino…Se si sa chi lo ha ammazzato».

Interlocutore: «Ma perché secondo te è morto di overdose…».
Per Pittelli l’omicidio pare un dato di fatto, una questione sulla quale non vale la pena soffermarsi: «Non si è suicidato…non si è suicidato…Rossi non si è suicidato…Rossi è stato ucciso».
Interlocutore: «Pure Calvi si è suicidato con le tasche piene di pietre…Ti ricordi, Sindona che si è suicidato in carcere con un caffè». Nella discussione tra Pittelli e il suo interlocutore il caso di David Rossi viene addirittura accumunato a quello di Calvi e Sindona, un tuffo nel passato più buio della storia della Repubblica.

Tra le ipotesi che avevano alimentato la teoria dell’omicidio di David Rossi c’era quella legata a un presunto giro di festini gay a Siena ai quali avrebbero preso parte notabili della città del Palio. Segreti inconfessabili che avrebbe spinto qualcuno a uccidere Rossi. Una tesi rilanciata anche da una inchiesta delle Iene e che ha trovato la sponda della procura di Genova e della commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Pier Antonio Zanettini.

«Siamo venuti a Siena – ha dichiarato Zanettini il 9 settembre scorso - perché la commissione ha dei dubbi e perplessità sulle ricostruzioni che fino ad oggi sono state ipotizzate quindi volevamo vedere con i nostri occhi e soprattutto ascoltare dei testimoni. Possiamo dire che i lavori della commissione proseguiranno in modo spedito e raccolto molto materiale e ipotesi di altre audizioni: ci sono elementi che hanno portato alla tesi del suicidio che ci lasciano perplessi, non ci convincono del tutto».

In merito al suicidio da David Rossi, al contrario della Commissione, Pittelli non pare invece nutrire perplessità, ma una solida certezza: «Rossi è stato ucciso e se riaprono l’indagine sulla morte di Rossi succederà un grosso casino».