Nel piccolo centro reggino verrà realizzata un’aviosuperficie per ultraleggeri. Una fascia di 800 metri parallela alla spiaggia verrà spianata per essere resa idonea allo scopo. Ma tra le associazioni ambientaliste cresce il dissenso
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Una pista lunga 800 metri e larga 40, da realizzare a raso della spiaggia, proprio sotto il settecentesco casino di caccia dei principi Carafa. Un campovolo – l’unico in provincia di Reggio – da allestire nel comune di Stignano, poco più di mille abitanti tra Riace e Caulonia, per consentire il decollo e l’atterraggio di piccoli aerei da turismo. Una struttura che, completato ormai l’iter burocratico di autorizzazione da parte degli uffici comunali, dovrebbe prendere forma già nei prossimi mesi.
Progettato su terreni demaniali di competenza comunale, il campovolo di Stignano dovrebbe essere in grado di ospitare il transito e la sosta di piccoli aerei da turismo, aprendo il territorio, dicono dal municipio, a nuovi flussi turistici che al momento sono tagliati fuori dalla mancanza di infrastrutture. Il terreno su cui dovrebbe essere imbastita l’aviosuperficie è stato concesso in comodato gratuito per i prossimi nove anni al Club aviazione popolare Calabria a cui spettano i lavori di allestimento della pista e la successiva gestione. Un intervento da realizzare a due passi (letteralmente) dalla spiaggia su terreni, negli anni passati, già vittima dell’abusivismo edilizio e delle speculazioni e a un tiro di schioppo da una delle poche spiagge naturiste regolarmente autorizzate. Un progetto che, assicurano dal Comune, non prevede la pavimentazione della pista e che esclude la costruzione di edifici, ma che ha già suscitato qualche malumore tra le associazioni ambientaliste della zona.
«Non ci sarà nessun impatto ambientale, nessuna modifica dei luoghi, solo un livellamento del terreno per consentire l’atterraggio di piccoli aerei da turismo, ma nessuna pavimentazione». Il sindaco di Stignano Giuseppe Trono lo ripete come un mantra: il campo volo appena autorizzato dal comune, «non avrà nessun impatto sulla bellezza del territorio e anzi porterà una serie di vantaggi che superano di gran lunga i pochi disagi che prevediamo». Nessuna torre di controllo quindi, né impianto di illuminazione (gli aerei da turismo non sono abilitati per il volo notturno) «solo una spianata al terreno per facilitare le operazioni di decollo e atterraggio».
«Quando mi hanno proposto l’idea mi è subito piaciuta – dice a LaC il sindaco Trono – è un modo come un altro per fare conoscere il nostro territorio al grande pubblico. E poi grazie all’avio superficie il Comune ci guadagna una piazzola per l’atterraggio dell’elisoccorso che ora manca, e un servizio di controllo su incendi e abusivismo che la società che gestirà il campovolo ci assicura con l’utilizzo dei droni».