VIDEO | I colpi hanno raggiunto anche gli ambienti interni delle abitazioni e solo per una fortunata coincidenza non si sono registrati feriti o morti la sera di Capodanno a San Gregorio d’Ippona. La testimonianza dei residenti: «Abbiamo paura»
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Una notte di Capodanno da Far west. A San Gregorio d’Ippona, provincia di Vibo Valentia, via XX Settembre. Non balordi intenti a festeggiare armati di pistola, ma un attentato vero e proprio. Una pioggia di fuoco e piombo verso le palazzine popolari. E’ l’unica certezza acquisita al momento dai carabinieri del capitano Luca Domizi e del maresciallo Fabio Salvatore, chiamati a risolvere più di un enigma: chi era il bersaglio? E poi chi sono gli ignoti attentatori? C’è paura da queste parti. Malgrado la tempesta di fuoco sia passata, c’è lo spettro dei pistoleri solitari che si aggirano ancora per le strade del paese. I carabinieri, subito allertati, hanno repertato oltre trenta colpi di pistola, probabilmente esplosi da più revolver. Ci poteva scappare il morto.
E solo per una fortunata coincidenza, qui, allo scoccare della mezzanotte, non c’era nessuno perché tutti erano raccolti a festeggiare l’arrivo del nuovo anno in altre stanze. I numeri lasciati dai carabinieri per le indagini scientifiche, i muri lesionati, il terrore di quei momenti. Ecco oggi San Gregorio d’Ippona: un Comune commissariato per mafia, il feudo di una delle cosche più potenti della provincia, quella dei Fiaré, una zona di trincea nella quale in passato le sparatorie in strada non sono mancante, neppure in pieno giorno. E oggi, cosa resta? Paura. Solo paura.
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