Durante l'opera di danneggiamento a Belvedere Marittimo, uno dei tre malviventi è rimasto senza cappuccio mentre le telecamere continuavano a registrare
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Nella notte del 27 gennaio scorso tre persone con il volto travisato, approfittando del buio, hanno preso a picconate la telecamera lato sud dell'impianto autovelox installato sul tratto di Ss 18 ricadente nel Comune di Belvedere Marittimo. Ma qualcosa deve essere andato storto e proprio mentre il picconatore si trovava in cima, sorretto dall'amico, il cappuccio si è abbassato lasciando il viso scoperto, mentre le telecamere continuavano a registrare. L'episodio, probabilmente, ha spinto i malviventi a darsi immediatamente alla fuga, circostanza che ha interrotto bruscamente l'opera di danneggiamento, tanto che il rilevatore di velocità ha continuato in qualche modo a funzionare.
Quel particolare che ha messo nei guai i malviventi
Sarebbe potuto passare persino inosservato l'atto vandalico, se non fosse che la "B", società che gestisce l'impianto, non avesse notato una diminuzione numerica delle infrazioni rispetto alla media giornaliera. Così, gli incaricati hanno deciso di effettuare un controllo e si sono trovati davanti all'amara scoperta. Il rilevatore di velocità, pur continuando apparentemente a funzionare, risultava avere degli elementi compromessi. A quel punto, si è deciso di inoltrare un esposto alle forze dell'ordine, che verrà corredato del video contenente la prova schiacciante del reato, almeno per uno dei lestofanti.
La ricostruzione
Secondo quanto è stato possibile ricostruire dalle immagini, risulta che i malviventi hanno agito alle 4 in punto del mattino. Arrivati sul posto a bordo di un'auto, sono poi scesi in tre, i quali, aiutandosi tra di loro, hanno raggiunto il dispositivo elettrico, provando a distruggerlo.
Ignote la cause
Probabilmente l'episodio trae origine dal sentimento di vendetta di uno o più automobilisti multati durante il passaggio nel tratto stradale sorvegliato, evidentemente per aver superato la media dei 70 km/h. Ma al momento non si esclude nessun'altra pista, neppure quella dell'intimidazione all'azienda titolare.