Alla Procura di Catanzaro cambierà poco o nulla nel caso in cui venisse nominato alla Procura di Napoli. È questo il senso delle parole del capo della direzione distrettuale antimafia, Nicola Gratteri, a margine della presentazione del suo libro "Fuori dai confini" organizzata in serata a Borgia. Il procuratore non si è sbilanciato in vista della pronuncia del plenum del Csm che dovrà determinarsi entro fine mese sul successore di Giovanni Melillo. 

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«L'ufficio di Procura di Catanzaro è ben avviato, ci sono magistrati di valore e polizia giudiziaria di altissimo livello. Quindi, continuerà il lavoro che abbiamo tracciato nel corso di questi anni» ha dichiarato aggiungendo che nell'esperienza alla guida della Procura di Catanzaro porterà con sé, nel caso in cui venisse nominato, «il piacere e la soddisfazione di aver costruito. Non solo sul piano fisico una nuova Procura o l'aula bunker ma anche un progetto, una idea sul piano dell'organizzazione dell'ufficio. Penso che tutti assieme abbiamo dato speranza ai calabresi».

Piazza gremita a Borgia per sentire parlare il procuratore. Il dialogo con il direttore strategico del network LaC, Paola Bottero, si è aperto con una standing ovation per Nicola Gratteri, che sull'alta partecipazione di piazza ha precisato: «Questo ci conforta. Il fatto che ci sia molta gente vuol dire che c'è un po' di credibilità, che abbiamo provato a seminare bene e il merito è di tutta la squadra, non mia».

Approfondendo i temi del volume "Fuori dai confini" ha aggiunto: «Ovviamente noi in questo libro spieghiamo la presenza della 'ndrangheta nel mondo e arriviamo ad una analisi che ci porta a dire che è necessaria una maggiore sinergia. Ma soprattutto sul piano normativo è necessaria una omologazione dei codici e anche un livellamento della polizia giudiziaria».