Brusca accelerazione delle procedure per l’adozione del piano strutturale associato che soffre di una lunga gestazione durata ben 13 anni. Il primo incarico venne assegnato nel 2009. È in atto una sorta di scaricabarile tra le amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni circa i ritardi, mentre l’attuale governo Stasi ha l’attenuante della pandemia. Ora, però, si avanti spediti.

Si sono tenute tre commissioni urbanistiche l’ultima, in ordine in tempo, nelle ultime ore per un confronto con un geologo e un agronomo. Si tratta di uno strumento strategico di pianificazione che fonda i suoi principi dell’edificazione zero e mira alla conservazione, valorizzazione, e riqualificazione dell’esistente. Corigliano-Rossano è stata invasa dal cemento, a danno delle aree verdi e dei servizi. Oggi è tempo di invertire tale andamento. Sono, questi, gli indirizzi generali che riguardano anche gli altri comuni riconducibili al Psa: Crosia, Calopezzati e Cassano.

La priorità è dunque, la riduzione del consumo di suolo. In questi giorni si sta procedendo ad alcuni adeguamenti normativi, per poi portare in Consiglio comunale il Piano per l’adozione. Dopodiché si aprirà la partita delle osservazioni destinate ai privati e al mondo dell’associazionismo. Quel che si rivela importante è la volontà politica di dotare di uno strumento urbanistico il territorio e, di conseguenza, di dare la possibilità ad ogni sindaco in carica di varare il Piano operativo temporaneo.

In Consiglio la maggioranza Stasi è appesa a un voto, 13 contro i 12 della minoranza. Un appello alla responsabilità giunge dall’assessore con delega all’urbanistica Tatiana Novello: «Auspico l’unanimità in Consiglio nell’interesse della comunità». Con riferimento alle osservazioni, l’amministratrice invita alla prudenza:«Delle piccole modifiche si possono apportare, ma non è possibile stravolgere anche perché lo strumento deve attraversare il filtro di Provincia e Regione».

Si apre poi il capitolo dell’intervenuta fusione tra gli ex comuni di Corigliano e di Rossano e la localizzazione della cittadella degli uffici in area baricentrica così come prevede la legge regionale sulla fusione.

«Il Psa non prevede edificazione, è una pianificazione strategia. Ciò è, invece, contemplato dai Pot (piano operativo temporaneo). La nostra amministrazione ribadisce ciò che è previsto nel proprio programma che non è incentrato sull’idea di conurbazione, ma prevede un’ampia area destinata ai servizi (zona Insiti), la realizzazione di una grande parco urbano (con attività ludiche, ristorazione, etc), ed anche uffici comunali».

Turismo e agricoltura le vocazioni attitudinali

Tra le vocazioni attitudinali del territorio spiccano turismo e agricoltura, filiere importanti che muovono economia, ma nella consapevolezza che si potrebbe fare di più e tanto. Necessita, tuttavia, individuare le aree caratterizzanti e l’area costiera si conferma tale. Il punto è che lungo il litorale sono presenti insediamenti residenziali che contrastano con l’indotto a trazione turistica.

Qui l’assessore Novello è perentoria: «Basta agli insediamenti residenziali sulla costa. Il nostro progetto prevede il lungomare unico ma è anche oneroso sul piano dei costi. Stiamo tentando, attraverso richieste di finanziamento, di intercettare dei fondi e garantire la copertura per le spese di progettazione». Sul capitolo Enel le notizie sono in parte confortanti in chiave di costruzione del lungomare unico: «L’azienda Enel ha tenuto conto della nostra progettazione, e ci sono le condizioni per realizzare una pista ciclopedonale e una viabilità carrabile unica. È prevista la demolizione delle due ciminiere, del fabbricato centrale e delle vasche. Rimarranno solo i turbogas». 

Nella fase della presentazione delle osservazioni, l’amministrazione comunale avanzerà la richiesta di rimodulazione di alcune aree sulla costa da convertire per la realizzazione di insediamenti ricettivi. Uno dei punti su cui è necessario avviare una seria discussione riguarda il rilancio delle zone collinari: sul versante coriglianese l’area di Piana Caruso, mentre sul fronte rossanese la famosa Piana dei Venti. Entrambe le realtà, intorno agli anni 80 pullulavano di vitalità. In tanti acquistarono casa per trascorrervi le vacanze. Tuttavia, nell’ultimo ventennio, si è registrato un totale triste abbandono.

«Stiamo facendo dei piccoli passi in avanti in questa direzione con la realizzazione di chioschi e punti ristoro, e tutto questo per dare la possibilità di fornire dei servizi, afferma l’assessore Novello. Abbiamo elaborato dei progetti che, se finanziati, potranno agevolare il rilancio».