Rosanna Notarianni, collaboratrice di giustizia, appartenente alla famiglia del clan Notarianni e moglie del pentito Giuseppe Angotti, fu candidata alle elezioni amministrative del 2005. Se ne è parlato nell’aula Garofalo del Tribunale di Lamezia Terme durante l’udienza del processo Perseo che ha visto il controesame del marito Angotti. A presiedere Fontanazza e i giudici a latere Aragona e Monetti.


Una circostanza questa della candidatura della Notarianni che diventa ancora più pregnante alla luce dell’infuocata campagna elettorale lametina in corso e in cui, uno degli aspetti più temuti,  è proprio che riescano a farsi strada candidature poco chiare.  


La commistione tra politica e rappresentanti di criminalità organizzata era stata più volte raccontata anche da altri collaboratori. Tra questi l’ex boss Giuseppe Giampà che, sia durante il processo Perseo che in altre dichiarazioni rese ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia, aveva spiegato come fossero stati spesso i candidati a rivolgersi al clan per avere sostegno nella raccolta dei voti nelle campagne elettorali. Cifre importanti quelle elargite da alcuni concorrenti alla carica di consigliere che sarebbero state in alcuni casi utilizzate per comprare i voti di cittadini di etnia rom. E, qualora non ci fosse stata la tanto agognata elezione, da alcuni racconti era emerso anche come venissero messi in moto meccanismi di truffa per riuscire a fare recuperare al candidato almeno buona parte di quanto speso.

Tiziana Bagnato