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Assolto perché il fatto non sussiste. La Corte di Appello di Catanzaro ha scagionato da ogni accusa l’ex vice presidente della Sacal Giampaolo Bevilaqua (in foto) nell’ambito del Processo Perseo. Bevilacqua, difeso dall’avvocato Gambardella, in primo grado era stato condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa mentre era caduta l’imputazione di estorsione.
L’operazione Perseo, condotta dalla Dda di Catanzaro ed eseguita da polizia, carabinieri e guardia di finanza, scattò il 26 luglio 2013 disgregando la cosca Giampà di Lamezia Terme e portando dietro le sbarre anche politici, imprenditori e avvocati.
Bevilacqua è attualmente dipendente sospeso della Regione Calabria a causa del suo coinvolgimento in un’altra inchiesta, Eumenidi. In questo caso l'ipotesi di reato è di concorso in abuso d’ufficio per avere segnalato nominativi da favorire nell’ambito dell’inserimento del progetto Garanzia Giovani in Sacal.
Tiziana Bagnato