VIDEO | Si tratta dell’istituto di Palizzi Marina dove gli inquirenti hanno documentato i maltrattamenti grazie alle telecamere di videosorveglianza. La denuncia partita dai genitori dei piccoli
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Militari della Guardia di finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare di sospensione dall’esercizio del pubblico servizio nei confronti di un’insegnante della scuola primaria di Palizzi Marina.
La misura cautelare, che impedirà alla maestra l’esercizio del proprio ruolo per un periodo di 12 mesi, rappresenta l’epilogo di articolate investigazioni attraverso le quali è stato possibile appurare, in molteplici occasioni, il perpetuarsi di maltrattamenti, percosse e minacce ingiustificate compiute dalla maestra nei confronti di alcuni alunni della scuola elementare. La gravità della situazione è stata immediatamente colta e percepita, anche attraverso i racconti dei fatti esposti e denunciati dai genitori di alcuni bambini.
Gli alunni, tornati a casa da scuola, spesso raccontavano ai propri familiari di schiaffi, calci e spinte, ricevuti ingiustificatamente dalla maestra durante le sue ore di lezione. Alcuni dei bambini, evidentemente spaventati e umiliati dalla deplorevole situazione, erano arrivati a fingere stati di malessere ovvero di chiedere espressamente ai genitori di non andare a scuola proprio nei giorni in cui l’insegnante faceva lezione.
La scioccante conferma dei fatti riportati dai minori è pervenuta attraverso la visione di alcuni filmati captati all’interno delle classi e registrati con telecamere appositamente ivi installate all’insaputa di alunni e personale.
Le immagini, infatti, hanno da subito mostrato plurimi episodi di violenza fisica, percosse e strattonamenti, nonché violenza psicologica e verbale poste in essere dall’insegnante che, sovente, utilizzava un linguaggio subdolo e scurrile, appellando i propri alunni “stupidi e maiali”, e talvolta minaccioso. In ogni caso, non consono all’educazione di bambini di tenera età.
Successivamente, i militari hanno ritenuto opportuno approfondire la situazione e sono stati ascoltati i racconti dei bambini con l’ausilio di una psicologa. Durante tali colloqui, i bambini si sono aperti, facendo più volte riferimento a comportamenti offensivi, talora anche violenti, posti in essere dall’insegnante, così confermando gli elementi appresi poco prima.
Gli alunni raccontavano di “una maestra cattiva”, del tutto indifferente alle sofferenze apportate al bambino fisicamente o verbalmente maltrattato.
“Eravamo tutti scioccati, c’erano due bambini a terra e la maestra che gli aveva fatto male rispose che non le importava” raccontava uno di loro, mentre un altro rammentava di aver ricevuto intenzionalmente uno “schiaffo dove avevo la cicatrice di un’operazione chirurgica”.
Analizzato l’intero scenario delineatosi nel corso dell’attività investigativa, ricorrendo esigenze cautelari nei confronti dei giovanissimi studenti dell’istituto primario, specie alla luce dell’imminente avvio del nuovo anno scolastico, la Procura di Locri ha chiesto al gip l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’insegnamento, la quale è stata prontamente emessa dal giudice competente per la durata di 12 mesi.