Era esattamente il 30 ottobre del 2011 quando una ragazza di soli 27 anni veniva inghiottita per sempre nella spirale di un amore che giurava di amarla e che invece le ha tolto per sempre il respiro. Adele, giovane di Lamezia Terme, quel  tragico pomeriggio, aveva accettato di vedere il fidanzato forse per chiarire qualcosa che non andava nella loro relazione, probabilmente aveva deciso di chiudere un rapporto fatto di tante, troppe incomprensioni.


Daniele Gatto ha portato Adelina in un luogo appartato, in località Montesanti, e lì si è consumata la tragedia. Prima l’avrebbe strangolata, poi si sarebbe accanito su di lei con una canna appuntita sfregiandole anche il viso.


Dopo aver commesso l'omicidio Gatto è tornato a casa, si è liberato dei vestiti buttandoli nella spazzatura e si è recato a casa dei genitori di Adele per comunicarne la scomparsa. Solo la mattina seguente la decisione di costituirsi facendo ritrovare il corpo privo di vita di Adele abbandonato nelle campagne nei pressi di un casolare abbandonato. Per l’efferato omicidio, Daniele Gatto è stato condannato a 30 anni.