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La Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal Procuratore Aggiunto, Gerardo Dominijanni, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di M.G., 39 anni, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e stalking.
Gli uomini della Squadra Mobile hanno fatto luce su una tragica storia maturata nel silenzio delle mura domestiche, fatta di reiterate e perduranti vessazioni, violenze fisiche e psichiche, minacce ed ingiurie.
Ad assistere impotenti ai ripetuti, mortificanti ed insostenibili comportamenti violenti che l’uomo ha posto in essere per molti anni nei confronti di sua moglie, c’erano anche i figli minorenni della coppia, che nulla potevano contro le azioni del padre, il quale in alcuni casi è arrivato anche a malmenare i figli stessi.
Lo stato di paura e sottomissione ha portato la donna anche a dover sopportare rapporti sessuali non voluti. Quando la donna ha trovato la forza di lasciare il marito, appartenente ad una famiglia ritenuta vicina a contesti di criminalità organizzata reggina, quest’ultimo ha posto in essere numerose condotte persecutorie, minacce telefoniche e pedinamenti, giungendo anche a minacciarla di morte allorquando, di recente, si è recato presso la nuova abitazione presa in locazione dalla donna, danneggiandole la porta di ingresso, perché convinto – in modo infondato – che la donna in quel momento stesse intrattenendo una relazione con un altro uomo.
L’uomo è stato ristretto presso il carcere di Arghillà, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.