Passano da sedici a dodici gli anni di reclusione inflitti a Nicolas Sia accusato dell’omicidio del coetaneo Marco Gentile consumato nell’ottobre del 2015 a Catanzaro. Questa mattina in Corte d’Assise d’Appello si è celebrato il nuovo processo, dopo la pronuncia della Corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado chiedendo di rideterminare la pena tenendo conto dell’attenuante per provocazioni.

In primo grado Nicolas Sia era stato condannato a 17 anni di reclusione con rito abbreviato, pena poi ridotta a 16 in secondo grado quando i giudici contribuendo a riscrivere il contesto entro cui era maturato l’omicidio non avevano riconosciuto l’aggravante dei futili motivi, al contrario, ritenendo che Sia fosse stato vittima di veri e propri atti di bullismo e vessazioni da parte del gruppo di amici di cui Marco Gentile, rappresentava il leader incontrastato. Questa mattina la Corte d’Assise d’Appello ha riconosciuto l’attenuante delle provocazioni riducendo la pena da sedici a dodici anni di reclusione. Momenti di tensione si sono vissuti al momento della lettura della sentenza quando i genitori della giovane vittima visibilmente scossi dalla decisione del giudice hanno inveito contro il presunto omicida. Nicolas Sia è stato difeso dall'avvocato Giancarlo Pittelli mentre le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Antonio Lomonaco, Artuto Bova e Antonio Ludovico.