Il portavoce del Comitato Jonio Tirreno Aldo Polisena traccia il bilancio fallimentare di un'infrastruttura che avrebbe dovuto cambiare la mobilità e l'economia di un intero territorio
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Il tema della mobilità per lo sviluppo del territorio della Piana di Gioia Tauro resta al centro del dibattito pubblico. L’ultimazione della strada Pedemontana sarebbe di fondamentale importanza, ma da decenni, da quando si cominciò a costruire il primo tratto Cinquefrondi-San Giorgio Morgeto, 4 chilometri, spesa iniziale circa 12 miliardi delle vecchie lire, i lavori stentano a decollare.
La tela di Penelope
Sull'ipotesi del progetto originario di oltre quaranta anni fa, 1980, dell'ingegnere Antonio Brath, i chilometri complessivi dell'opera dovevano essere 40, di cui oggi sono completati solo 14. La somma prevista per ultimare quel progetto si aggira intorno ai 110 milioni di euro, allo stato attuale ne sono stati spesi 60. Sono stati completati e aperti al traffico i tratti San Calogero - Cittanova; Cittanova - Valle del Marro.
Completato, ma non ancora attivo il tratto Laureana di Borrello, Anoia, Mastrologo. Per portare a compimento questi tratti si sono spesi 60 milioni.
Invece, non sono stati né progettati né finanziati i tratti San Giorgio Morgeto-Cinquefrondi; Valle del Marro - Delianuova; Laureana di Borrello - San Pietro di Caridà. Per cui occorrerebbero altri 50 milioni circa.
«Sono passati oltre 40 anni, e questa storia è diventata l’esempio del degrado politico istituzionale, i cui responsabili sono ormai noti ai cittadini della Piana, i quali hanno assistito alla scomparsa delle poche infrastrutture esistenti, che di fatto ha creato l’abbandono soprattutto dei paesi delle aree interne – afferma Aldo Polisena portavoce del Comitato Ionio-Tirreno per la mobilità sostenibile -. La Pedemontana, da San Pietro di Caridà a Delianova, passando da Cinquefrondi, raccordo con la SGC Ionio Tirreno, aveva come obiettivo: «Ridurre lo spopolamento dei nostri territori e borghi favorendo lo sviluppo del territorio e il turismo montano con accesso al Parco Nazionale Aspromonte e di conseguenza generando lavoro e opportunità per i territori». Tante aspettative dei cittadini della Piana sono state vanificate da una serie di errori e di inadempienze da parte della classe politica, la quale ha lasciato al proprio destino un territorio, la Piana di Gioia Tauro, fatto di abbandono dei luoghi, di scomparsa delle poche infrastrutture esistenti, di assoluta mancanza di una politica infrastrutturale ed, in modo particolare, della mancanza di un progetto per lo sviluppo della mobilità sostenibile in quest’area. La stessa vicenda delle condizioni in cui è stata relegata la Superstrada di valico Ionio-Tirreno, la più importante infrastrutturale stradale, dopo l’Autostrada del Mediterraneo, testimonia come sia scomparsa la questione dello sviluppo del Comprensorio della Piana, dall’attenzione delle politica Nazionali e Regionali».
Lo stato dei lavori
Per quanto riferito da Aldo Polisena, rispetto alla Pedemontana lo stato delle cose è questo: Il tratto svincolo A2-Laureana di Borrello per i comuni Serrata, Candidoni, Laureana, Serrata 3,40 chilometri «senza finanziamento»; il tratto Laureana-Anoia SP 42 Mastrologo, per i comuni Laureana, Feroleto, Plaesano, Anoia, Melicucco, 3,6 chilometri «completato da oltre 3 anni e non ancora aperto al traffico»; il tratto Anoia SP 43, comuni Feroleto, Galatro, Giffone, Maropati, Anoia Cinquefrondi, 7,6 chilometri «non esiste né progettazione né finanziamento»; il tratto (che è stato il primo nella storia della Pedemontana) Cinquefrondi-San Giorgio Morgeto, «ha dell’incredibile con un finanziamento di 22 milioni di euro che la Città Metropolitana non riesce a spendere, dopo aver attuato diversi piani di esproprio dei terreni ai piccoli coltivatori ed in appalto da decenni»; il tratto San Giorgio Morgeto-Cittanova-Taurianova, 11,6 chilometri, «completato alla meno peggio, fatto slittare verso sud, dopo aver dilapidato 22 milioni di euro, con diverse lacune sul piano strutturale, per poi, far morire questo tratto nella zona del Marro tagliando fuori tutti i comuni dell’interno»; il tratto Cittanova-Lubrichi, per i comuni di Cittanova, Molochio, Terranova S.M. Varapodio, Oppido M. Sitizano, 13,6 chilometri «per cui non esiste né la progettazione né il finanziamento»; il tratto Lubrichi-Delianova per i comuni di Lubrichi, Cosoleto, Scido, Santa Cristina, Delianova, Sitizano, 4,1 chilometri «inesistente».
Ebbene, per quanto evidenzia con i suoi dati il portavoce del comitato Ionio-Tirreno per la mobilità sostenibile, la Pedemontana della Piana allo stato attuale è composta da pochi tratti completati. L’obiettivo sarebbe la realizzazione di un’arteria funzionale alle esigenze di mobilità dei cittadini della Piana, ma alcuni problemi stanno frenando l’avanzamento delle opere. Aldo Polisena si chiede quali potrebbero essere le motivazioni. «Sicuramente non dovrebbe esistere il problema economico – riflette il membro del Comitato - visto la grande quantità di miliardi di euro previsti nel Fondo di Coesione, per cui recentemente è stato siglato l’accordo tra Giorgia Meloni e Roberto Occhiuto. Ma anche i finanziamenti attraverso il PNRR e il Piano delle Infrastrutture strategiche e prioritarie del 2023. Forse che questa classe politica si è convinta che basta la costruzione del Ponte sullo Stretto per una spesa di quasi 14 miliardi, per risolvere il problema della mobilità dei cittadini calabresi? Noi pensiamo che senza infrastrutture secondarie, senza viabilità nelle aree interne, senza la messa in sicurezza e l’adeguamento di strade e ponti non ci sarà futuro per la Piana».
Storia del Comitato
Il Comitato spontaneo si costituì a Marina di Gioiosa Ionica nel 2023, in seguito alla notizia della chiusura della SGC 682 Ionio-Tirreno per un lungo intervento di messa in sicurezza della galleria della Limina per un totale di tre chilometri. Fu chiamato “Ionio-Tirreno” per ribadire che «altri ci vogliono dividere e invece noi ci uniamo». Alcuni soci del Comitato sono: Aldo Polisena di Polistena, Francesco Tropeano di Cinquefrondi, Gino Larosa di Mammola, Cosimo Pellegrino di Siderno, Antonio Carriero di Gioiosa Ionica Marina, Carletto Romeo di Siderno, Michelangelo Muià di Marina di Gioiosa Ionica.
Il Comitato ha deciso di avvalersi delle professionalità di Domenico Gattuso esperto di logistica e trasporti e docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria e di Ilario Ammendolia già sindaco di Caulonia e già presidente del Comitato dei Sindaci della ionica. Il Comitato si occupa di mobilità e infrastrutture, per cui è impegnato a promuovere azioni di sensibilizzazione, vigilanza e mobilitazione. Sta seguendo con attenzione le procedure dei lavori che da aprile interesseranno per 18 mesi la Ionio-Tirreno con interventi nelle gallerie (l’arteria nelle ore diurne rimarrà aperta e chiuderà nelle ore notturne 22:00-6:00). In virtù dei propri orientamenti, ha deciso di estendere il suo interesse riguardo la costruzione della Pedemontana della Piana .