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Catanzaro: Due anni e sei mesi di reclusione per Michele Tarantino, imputato per peculato nella sua qualità di responsabile del Settore tecnico manutentivo, già responsabile del Settore edilizia urbanistica e di altre aree tecniche del Comune di Pentone. I giudici del Tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Tiziana Macrì, a latere Anna Maria Raschellà e Sergio Natale) lo hanno inoltre condannato a risarcire la parte civile. Per altre imputazioni Tarantino è stato invece assolto e per altri ancora è intervenuta la prescrizione. L'imputato era rimasto coinvolto in una più vasta inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su una presunta associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di casi di peculato, falso ed abuso d'ufficio, in modo da appropriarsi illecitamente, in maniera reiterata e costante nel tempo, o comunque dal 1999 al 2004, delle risorse economiche del Comune di Pentone (Catanzaro), procedendo alla falsificazione della documentazione amministrativo-contabile per occultare le prove, avvantaggiando imprese amiche nell'affidamento di lavori ed appalti. Un'inchiesta che si era conclusa con una richiesta di rinvio a giudizio per 21 persone, rispetto alla quale il 4 giugno del 2013 l'allora giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Gabriella Reillo, si pronunciò prosciogliendone 20, e rinviando a giudizio solo Tarantino. Per lui, inizialmente sospettato di essere fra quelli che avrebbero promosso, costituito, diretto ed organizzato l'associazione a delinquere, erano cadute già in quella sede diverse contestazioni, ed era stato mandato sotto processo solo per peculato.
Gabriella Passariello